Omicidio Voghera: l’assessore ha sparato con proiettili vietati anche in guerra

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Nella Beretta che l’assessore di Voghera Massimo Adriatici ha impugnato per uccidere Youns c’erano proiettili vietati persino in guerra perché caratterizzati da una probabilità di uccidere più alta rispetto a quelli normali..

È quanto è recentemente emerso nelle indagini, al termine dell’analisi balistica sulla pistola usata del politico leghista la sera del 21 luglio. A rivelarlo a Repubblica sono stati gli avvocati che assistono i familiari di Youns.

Per gli esperti, tutti e sette i bossoli trovati nel caricatore e quello sparato per uccidere Youns El Boussettaoui sono munizioni hollow point, meglio conosciuti come proiettili dum dum. La loro gravità sta nel piccolo foro in punta in grado di causare maggiori ferite al momento dell’impatto con la vittima.

L’esito dell’analisi balistica svolta dal consulente del perito chiamato dai legali della famiglia della vittima, è stata allegata al documento di memoria depositata dai due avvocati contro la richiesta di revoca dei domiciliari presentata dai legali difensori. Per la conferma definitiva si attende anche l’esito sulla pistola dei Ris di Parma. L’assessore alla sicurezza è al momento agli arresti domiciliari dopo la convalida per eccesso colposo di legittima difesa.

Il particolare dei proiettili si aggiunge all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza in cui si vede che la vittima era seguita in diverse vie della città dall’ex assessore alla Sicurezza di Voghera. Adriatici dovrà quindi rispondere di quello che potrebbe sembrare un pedinamento. L’assessore potrebbe smentire il tutto dicendo che si trattava di uno dei suoi soliti controlli per le vie del paese, da qui il soprannome di “sceriffo”. Adriatici però andava in giro armato e nella sua Beretta nascondeva proiettili illegali persino in guerra.

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