L’Italia rischia di essere la più penalizzata in Europa per quanto riguarda i prezzi dell’energia: oggi il prezzo medio è pari a 145,03 euro per megawattora. A seguire, con 141,71 euro, Portogallo e Spagna, dove il prezzo medio dell’elettricità ha raggiunto il suo massimo storico nella giornata del 9 settembre. Gli altri Paesi europei invece si attestano intorno ai 130 euro per megawattora.
Lo aveva già segnalato questa estate la stessa Arera, l’Autorità per l’energia, che in un comunicato analizzava con precisione i motivi alla base degli aumenti.
Dopo i ribassi delle materie prime avvenuto durante la prima ondata del Covid-19, si è verificata una forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche, in particolare i prezzi europei del gas, che sono cresciuti di oltre il 30 per cento nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo e risultano sempre più correlati con il prezzo della CO2. Questi aumenti stanno causando ripercussioni sulle tariffe e sui prezzi finali dei consumatori.
“Anche per l’Italia – riporta in una nota l’Autorità presieduta da Stefano Besseghini – il forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento di circa il 20 per cento della bolletta dell’elettricità, se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre”.
La soluzione messa in pratica a inizio luglio è stata quella di tagliare gli «oneri di sistema», una voce di costo da 14,9 miliardi nel 2020, tutti a carico dei consumatori. Il decreto Lavoro e imprese, approvato il primo luglio, ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando parte di quanto ricavato dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (Ets).
A partire dal 1° ottobre però, con l’aggiornamento trimestrale delle bollette di luce e gas, i consumatori potrebbero ritrovarsi comunque un conto più salato, rispetto a quanto accaduto nel precedente aggiornamento del 1 luglio.
Per Aiget, l’Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader, la soluzione è togliere da bollette tutti gli oneri impropri, quelli che con l’energia non c’entrano. Un impegno che il governo ha già preso con la Ue nel Pnrr.