«È trascorso ormai quasi un anno dalla sperimentazione ed effetti a lungo periodo non se ne sono visti. Quello che abbiamo osservato in questi mesi, e in tutto il mondo, è che la maggior parte degli eventi avversi sono insorti a breve: per quasi l’80% dei casi nella giornata di vaccinazione o il giorno successivo, e comunque quasi totalmente entro una settimana dalla vaccinazione. Come accade di solito anche per i farmaci. In virologia di solito se non emerge una complicazione entro sei mesi, un vaccino è considerato sicuro. E così allo stato è».
Lo ha detto il professor Silvio Garattini, farmacologo e presidente dell’istituto Mario Negri, in un’intervista al Quotidiano Nazionale.
Vaccini, Garattini: "Danni di lungo periodo? Leggende. Dopo 6 mesi non succede più nulla" https://t.co/dDMRfKKV10
— Quotidiano Nazionale (@qnazionale) September 12, 2021
Garattini ha sottolineato come sia impossibile sapere cosa accadrà fra anni, ma se dovessimo ragionare così allora non dovremmo più assumere alcun tipo di medicinale: «questi di cui stiamo parlando sono vaccini tutto sommato molto più semplici di quelli che avevamo prima, perché contengono molte poche sostanze: c’è mRna, c’è una nanoparticella di lipidi e qualche sostanza per mantenere la stabilità dell’mRna. Era diverso per i vaccini precedenti che avevano addirittura una miscela inattivata dei virus stessi», ha affermato il farmacologo.
Quanto alla terza dose, secondo il farmacologo è «giustificata nei casi in cui ci si trovi di fronte a soggetti fragili: pazienti con trapianti d’organo o con tumori ad esempio, soggetti che hanno una risposta debole alle due dosi». «Ma per il resto io la penso come l’Oms: prima di pensare alla terza dose per tutti, cerchiamo di vaccinare il mondo», ha detto.