Una dipendente del Comune di Macerata, impiegata dell’Ufficio anagrafe, è stata indagata dalla Procura di Macerata perché avrebbe intascato illegittimamente circa 50mila euro dal 2016 facendo pagare ai cittadini circa 5 euro in più per avere la carta d’identità elettronica.
Le indagini sono state avviate ad aprile dopo la segnalazione di un utente sui social, e venerdì scorso sono scattati la perquisizione dell’ufficio comunale e sequestri preventivi per 45mila euro a carico dell’indagata.
I dettagli delle indagini sono stati forniti in una conferenza stampa al Comando di Polizia Locale di Macerata coordinato dal pm Enrico Riccioni. L’assessore alla polizia locale aveva raccolto la segnalazione di un utente, e l’aveva girata al comandante dei vigili.
Secondo l’accusa, la donna 59enne di Civitanova Marche, indicava accuratamente le somme percepite in agendine e calendari che sono stati sequestrati. Fingeva con gli utenti un malfunzionamento del pos, inducendoli a pagare in contanti. L’indagata avrebbe truffato anche alcuni agenti in borghese che hanno finto di chiedere il documento durante le indagini. Gli inquirenti hanno anche piazzato telecamere nell’ufficio anagrafe per documentare tutto.
“La mia assistita – ha detto il legale dell’indagata, l’avv. Alessandro Brandoni – respinge le accuse mosse contro di lei, essendo certa di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole e provvederà a dar prova della sua innocenza nel corso del processo”.
Macerata, 5 euro in più per ogni carta d'identità emessa: nei guai dipendente comunale https://t.co/P7QY1oz7yw
— Davide Corradini (@corra_davide) September 12, 2021
indagate anche l’avvocato difensore