“La terza dose sarà ben presto necessaria. Ormai sappiamo con certezza, a partire dalle sperimentazioni in Israele, primo Paese ad aver fatto una vaccinazione anti-Covid di massa, che l’efficacia dell’immunizzazione degrada nel tempo”.
Lo ha detto Guido Silvestri, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Dopo 8-10 mesi torna il rischio di infettarsi con conseguenze serie. Inoltre tra alcuni mesi, dipende dal giudizio delle autorità sanitarie, avremo a disposizione vaccini già sviluppati da Pfizer, e poi di Moderna, efficaci anche contro la variante Delta e la Beta, quella inglese. Ma, nel frattempo, anche ripetere l’immunizzazione già fatta offrirà un’ottima copertura. Noi, nei laboratori della Emory, faremo così. Io, vaccinato nel dicembre scorso, sono in lista per ripetere a novembre il Pfizer” ha aggiunto lo scienziato italiano che da 30 anni lavora sui vaccini negli Stati Uniti come direttore del laboratorio di immunologia della Emory University e capo del dipartimento di patologia della scuola di medicina di questo ateneo di Atlanta, in Georgia.
“Debellare la pandemia è essenziale ma credo che, guardando avanti, dobbiamo renderci conto che con la tecnologia a RNA messaggero è stato fatto un progresso enorme che tra qualche anno ci consentirà di realizzare facilmente vaccini polivalenti contro molte altre malattie infettive. Possiamo iniziare a pensare a vaccini personalizzati o tarati sulle patologie di specifiche aree geografiche, che metteranno al riparo da molte malattie con una sola iniezione. Un progresso straordinario: come passare da una chirurgia con la scure al bisturi, o al laser. Ecco, il riconoscimento di questi successi della scienza rischia di essere oscurato dalle crescenti resistenze e dall’animosità nata intorno alla pandemia” ha osservato l’esperto.
“È facile dimenticare i mali che sono stati sradicati. Ancora qualche decennio fa la poliomielite era un flagello, come tante altre malattie oggi debellate o ridotte a casi rarissimi, dalla difterite al tifo, dalla meningite al tetano. Lo stesso morbillo uccideva decine di migliaia di persone ogni anno. Patologie sconfitte grazie alla scienza, ma anche grazie a una generale accettazione delle immunizzazioni, senza le resistenze ideologiche che incontriamo oggi. Se non ci convinciamo che i vaccini sono stati una parte essenziale del progresso dell’umanità è forte il rischio che molti vedano la nuova frontiera dei vaccini polivalenti e personalizzati come una minaccia da Grande Fratello” ha osservato Silvestri.
Chi è stato vaccinato con astrazenega che vaccino faranno? Ho 63anni