Nella legge delega sulla riforma fiscale, approvata dal governo Draghi lo scorso 5 ottobre, dopo aver inglobato le indicazioni del documento conclusivo elaborato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato, è stata prevista l’abolizione di alcune piccole tasse e imposte.
Queste ultime verranno definite e dettagliate nei prossimi mesi, ma l’abolizione dovrebbe riguardare: superbollo auto, tassa di laurea, marca da bollo per il passaporto, tasse regionali di abilitazione professionale, imposta sugli intrattenimenti, addizionali sui canoni dell’acqua pubblica e sulla Tari, diritti di licenza per le accise sull’elettricità.
Questa misura potrebbe essere introdotta per «razionalizzare e semplificare», perché si eliminerebbero tutte quelle tasse che comportano più costi di gestione a carico dell’Erario e che non generano benefici in termini di gettito.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha promosso questa riforma che «elimina tutta una serie di tributi che comportano molti adempimenti per i contribuenti e poche entrate per lo Stato». «Ne esistono molte – ha dichiarato Ruffini in un’intervista al Messaggero – e già eliminando una serie di balzelli avremmo una vita più semplice noi in Agenzia e soprattutto i contribuenti che devono fare una corsa a ostacoli».
La revisione del sistema tributario richiederà mesi. La misura potrebbe portare «all’abolizione di circa una ventina di micro-tributi, che andranno valutati caso per caso», ha spiegato da Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze della Camera. Per lo Stato l’operazione varrà circa 250 milioni di euro, a seconda delle micro-tasse e imposte che verranno abolite.
In particolare, le perdite stimate potrebbero essere: 152 milioni su undici imposte erariali, 91 milioni su sette imposte regionali e 10 milioni su tre imposte comunali. Queste perdite fiscali tuttavia, come già previsto dalla legge delega, verranno compensate e recuperate all’interno della stessa riforma fiscale.
Appunto le microtasse ad esempio quel 0,01 euro che viene trattenuto dalle pensioni a favore dell’ONMI ve la ricordate Opera Nazionale Maternità Infanzia all’epoca della lire. Quella è per lappunto una “MICRPO6TASSA” perciò, caro signor Draghi, toglila pure con i ringraziamenti di tyutti i pensionati.