Paolo Savona ha inviato una lettera al presidente della Banca popolare di Sondrio a sostegno dell’indipendenza della banca stessa. Ma la lettera privata viene resa pubblica e diventa un caso alla Consob dopo essere finita del Comitato.
Viviamo – si legge sulla Stampa – in un’epoca «di dittatura», che si manifesta persino nelle vicissitudini della Popolare di Sondrio, secondo il presidente di Consob, Paolo Savona, che è stato chiamato dal Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Bps a dare un parere sulla situazione della banca guidata da Francesco Venosta e Mario Alberto Pedranzini.
L’iniziativa del comitato, – riporta ancora la Stampa – che propone una serie di soluzioni per mantenere l’autonomia e l’indipendenza della Bps tra cui il voto maggiorato, come scrive Savona, «è perfettamente legittima, ma temo che sarà il sasso nello stagno perché è la manifestazione del fatto, contro cui ci battiamo da decenni, che l’essere umano e le sue istituzioni intermedie (Tocqueville) sono sempre più preda degli organi collettivi della democrazia con conseguenze sui sistemi di libertà».
Savona aveva già parlato di dittatura in un intervento nel febbraio del 2019, dopo essere stato designato alla presidenza di Consob, tra le polemiche di una parte del Pd che puntava il dito contro il suo ruolo in Euklid ltd, società con base a Londra cui fanno capo alcuni fondi di investimento lussemburghesi.
Martedì pomeriggio Savona, in una nota, ha fatto sapere che quella lettera privata “rientra uno scambio di idee che da lungo tempo intrattengo con l’illustre studioso” Vitale. “Si tratta di idee liberali che sorprendono solo chi libero non è. Le idee sul dilemma tra libertà e dittatura sono ampiamente riportate nel mio lavoro preparato in qualità di Jemolo Fellowship al Nuffield College di Oxford e pubblicato in italiano da Rubbettino (Dalla fine del laissez-faire alla fine della liberal-democrazia) e in inglese da Cambridge Scholars Publishing (Democracy, the State and the Market: Irreconcilability or Equilibration between Institutions?), che invito a leggere. Come ho scritto a Vitale, attribuisco questa deriva culturale verso forme coercitive all’indebolimento e talvolta scomparsa delle strutture sociali intermedie, compresi partiti, sindacati e associazioni, fondamento della democrazia (come ho ricordato richiamandomi a Tocqueville)”
La sospensione di Schirilo’ è intollerabile e odiosa,e confido nel coraggio di una politica libera dal pregiudizio: cosa pensare ad esempio delle esternazioni gratuite dei parlamentari ? della inadeguate di chiarazione sensibili dei ministri ?
Questo è lungo braccio della censura di regime,che condanna le opinioni della persona !