Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha proposto in commissione Lavoro alla Camera dove è stato ascoltato sulle proposte di legge sull’accesso anticipato alla pensione, di anticipare le pensioni a 63/64 anni con la sola quota contributiva, rilasciando la parte retributiva a 67 anni.
«Stiamo pensando a una anticipazione, sulla base di ciò che il lavoratore ha creato fino a quel momento attraverso la sua contribuzione, potrebbe essere l’altra gamba di Ape sociale – ha dichiatato Tridico – Una prestazione di importo pari alla quota contributiva di pensione che prevede l’anticipazione della sola quota contributiva a 63/64 anni, rilasciando la parte retributiva a 67 anni. Questa proposta consentirebbe una certa flessibilità nell’età di accesso alla pensione, una anticipazione e potremmo definirla una sorta di Ape contributiva».
«È un’ipotesi pienamente sostenibile dal punto di vista finanziario, non grava sui conti dello Stato, si potrebbe prevedere un periodo minimo di contribuzione di 20 anni, e aver maturato una quota contributiva di pensione pari a 1,2 volte l’assegno sociale» ha assicurato.
«La prestazione spetterebbe fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, a 67 anni, sarebbe quindi un’anticipazione di prestazione per 3 o 4 anni, secondo come deciderà il legislatore di porre l’asticella dell’accesso» e si potrebbero, inoltre «prevedere anche meccanismi di staffetta generazionale, anche in relazione a contratti part time», mentre la misura risulterebbe «incompatibile» con altri redditi o indennizzi, ha fatto sapere il numero uno dell’Istituto previdenziale.
Tridico ha rimarcato il «costo abbastanza contenuto» dell’operazione che «consentirebbe un maggior numero di accesso alla pensione». Le simulazioni messe a punto dall’Istituto indicano, a partire dal 2022, «circa 50mila il primo anno, 66mila il secondo, 87mila il terzo anno, per un costo nel primo anno pari a 453 milioni, 935 nel secondo, 1.134 nel terzo, ma il costo è dovuto unicamente all’anticipazione di cassa dei flussi» ha fatto sapere.