Crescono a dismisura i prezzi del carburante, soprattutto quelli praticati alla pompa nella modalità self service.
Secondo quanto emerso dall’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise, il prezzo medio della benzina in modalità self service arriva a 1,728 euro al litro con i diversi marchi compresi tra 1,726 e 1,738 euro (no logo 1,709). Il prezzo medio praticato del diesel in modalità self service, sale a 1,588 euro al litro con le compagnie posizionate tra 1,586 e 1,598 euro (no logo 1,572). Per il servito, per la benzina il prezzo medio sale a 1,863 euro con picchi a 1,939 euro (no logo 1,757). La media del diesel va a 1,731 euro con un prezzo massimo di 1,803 euro (no logo 1,622). I prezzi del Gpl vanno da 0,807 a 0,823 euro (no logo 0,793). In crescita anche il prezzo medio del metano auto, tra 1,538 e 1,884 euro al litro (no logo 1,553).
Secondo il Codacons, i rincari faranno salire di 390 euro annui a famiglia il conto delle spese per i carburanti. «Oggi – denuncia l’associazione dei consumatori – benzina e gasolio costano rispettivamente il 23,4 per cento e il 24,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti. Basti pensare che in Italia l’85 per cento della merce trasportata viaggia su gomma, e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori». Il Codacons ha fatto un appello al premier Mario Draghi affinché, dopo il decreto sugli aumenti delle bollette di luce e gas, il governo intervenga anche su benzina e gasolio, «tagliando le accise anacronistiche che ancora oggi gravano sui carburanti e riducendo l’Iva».