Crisanti: «Terza dose e mascherine o rischiamo numeri e calo immunità come in Regno Unito»

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«L’effetto Green Pass dimostra che è ancora possibile convincere a vaccinarsi, cioè salvare vite, per cui attenzione a non regalare gli impauriti ai No Vax. Arrivare al 90%» di vaccinati over 12 con due dosi «garantirebbe un equilibrio che con la terza dose potrebbe diventare buono, altrimenti c’è il rischio inglese».

Lo ha detto Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, in una intervista a La Stampa.

«Il richiamo è il completamento della protezione. Le curesono palliative ed empiriche, tanto che si muore ancora di Covid. I vaccini evitano malattia grave, ospedalizzazione e morte», ha ricordato il microbiologo, secondo cui la fine dell’emergenza il 31 dicembre «dipende dalla tenuta dell’immunità e da quanti morti vengono ritenuti accettabili. Se l’Inghilterra non rappresenta la nostra situazione ideale bisogna mantenere le mascherine al chiuso e fare il richiamo a tutti», ha spiegato.

Quanto all’indagine su Galli per i concorsi universitari, Crisanti ha osservato: «È una vicenda che mi addolora per la grande stima che provo per lui. Difficile esprimersi perché nel valutare i candidati entrano tante componenti: il valore scientifico, l’esperienza didattica, la capacità gestionale e l’interazione con i colleghi. Il sistema italiano è ipocrita e non permette di muoversi facilmente tra questi ambiti».

Crisanti infine ha commentato l’ultimo rapporto Aifa secondo il quale su oltre 84 milioni di dosi somministrate meno dello 0,02 per cento ha avuto effetti collaterali gravi, spesso risoltisi, e 16 sono stati i decessi correlabili: «Numeri bassissimi che testimoniano la sicurezza dei vaccini, che non possono essere considerati sperimentali dopo miliardi di dosi, mentre le cure sono palliative ed empiriche, tanto che si muore ancora di Covid. I vaccini evitano malattia grave, ospedalizzazione e morte».

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