Chi sono quelli che nonostante abbiano ricevuto la doppia dose finiscono in ospedale?
È questa la domanda che si è posta Milena Gabanelli, nella puntata della sua rubrica “Dataroom” sul “Corriere della Sera”.
Dal bollettino dell’Istituto superiore di Sanità del primo ottobre, ha riportato la Gabenelli, «Nelle persone completamente vaccinate la copertura dal contagio è del 77% rispetto a quelle non vaccinate, del 93% per l’ospedalizzazione, 95% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi».
Per capire perché conviene vaccinarsi, la giornalista ha preso in esame i dati ottenuti in esclusiva su chi si ammala anche da vaccinato.
Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità pubblicato il primo ottobre sugli ultimi 30 giorni, “su 120.244 contagiati totali, 70.900 non sono vaccinati e 40.060 completamente vaccinati. I ricoverati per Covid non vaccinati sono 6.160, e 2.408 con due dosi. In terapia intensiva ci sono 717 non vaccinati e 174 vaccinati” ha fatto sapere la Gabanelli, precisando che “i 2.408 arrivano dall’ampio bacino dei 37,4 milioni di vaccinati con ciclo completo (a settembre), i 717 dagli 11,7 milioni che non hanno ricevuto nemmeno una dose”.
“Oggi di fatto due su tre che si contagiano e vengono ricoverati sono non vaccinati (e 3 su 4 di quelli in terapia intensiva), ma più crescono coloro che fanno il vaccino, più sono destinati ad alzarsi tutti i valori che li riguardano, fino ad arrivare a un possibile ribaltamento della situazione. Già adesso in ospedale, a livello nazionale, abbiamo 1.175 over 80 ricoverati per Covid vaccinati contro i 673 non vaccinati. Il motivo è che gli ottantenni immunizzati sono 4,2 milioni (92%), mentre solo 274.400 (6%) non lo sono” ha spiegato ancora.
“Fino a 59 anni il rischio di essere ricoverato è venti volte più alto per un non vaccinato, quindici volte in più per un 60-79 enne, e di nove volte in più per un over 80” inoltre “l’età mediana di chi è vaccinato con due dosi finisce in ospedale prevalentemente in età più avanzata, 79 anni, che scende a 52 anni per i non vaccinati. In terapia intensiva per i non vaccinati è 61 anni, contro i 74 dei vaccinati. L’età mediana si differenzia dalla media perché rappresenta il valore intermedio fra gli estremi” ha scritto ancora, prendendo sempre spunto dai dati dell’Iss.
Finalmente una giornalista che svolge bene il proprio lavoro, informando le persone con dati di fatto, rilevati in modo esemplare e di facile lettura. Questo è quello che deve fare un giornalista,informare. L’informazione politica unilaterale è sempre falsata. Grazie Milena e buon lavoro.
Lo sa la Gabanelli che i ricoverati con solo una dose e tutti i vaccinati con due dosi ma che si ammalano entro una settimana dal vaccino, ai fini statistici vengono considerati NON VACCINATI?
Alla Gabbanelli lo dici dimostri di non conoscerla e di non averla mai seguita e mi fermo qui
Gentile sig.ra Gabanelli, perche non si parla delle cure? Negli USA il senatore – Paul un medico – vuole vederci chiaro sul perché sono stati occultati i protocolli sulle guarigioni da covid con medicine economiche ed a casa nei diversi stati. Sono decine di migliaia. Le ricordo che Trump si riprese dal covid in 2 giorni senza ospedalizzazione. I media mainstream non ne parlano, e le istituzioni sanitarie continuano a dire che non esistono cure nonostante le evidenze. Poi discutere sull’immunitá pare sia tabú. Chi ha contratto il virus senza conseguenze, ha una immunitá 13 volte superiore al vaccino e una durata immunologica 27 volte piú lunga. E’ chiaro che tutti siamo entrati in contatto con il virus ma se non siamo tutti stati ricoverati in ospedale o morti, la maggioranza della popolazione é immune. Mi rifiuto di supporre che Draghi e Speranza non lo sanno, quindi questo green pass cozza non solo contro la Costituzione, ma soprattutto contro il buon senso e sorge il sospetto che non sono loro a decidere. Ora di fronte a questa evidenza, perché obbligare gli immuni a vaccinarsi se non sono un pericolo per il prossimo? Perché invece dei tamponi, non propongono un esame che evidenzi la presenza di anticorpi e che questo sia testificato con un “immunity pass” – scusate l’anglicismo, ma pare che sia di moda – invece di dichiarare tutti malati e obbligare alla vaccinazione. Perché usare una misura infima come il ricatto? Con le sue statistiche anche lei consiglia la vaccinazione, ma lei sa come le statistiche possono essere manipolate. Una statistica intorno ai morti per covid nel mondo ha evidenziato che dei 5 mil. di morti, ca. 1,5 mil. soffrivano di una o piu patologie gravi, ma finora i 5 mil. erano solo, e solamente attribuiti al covid.
Luigi Di Martino è la persona che più si è avvicinata al problema ! ! Capirebbero tutti di piu’ se lo leggessero attentamente !
Posso copiarlo e publicarlo su fb?
Luigi Di Martino sono d’accordo con lei, non si parla di cura, ma di l’inoculazione, “immunity pass” sarebbe troppo intelligente per chi ha contratto gli anticorpi, ma chi ci guadagnerebbe…………
Gabbanelli, quella che vuole togliere il contante…
questo è il paese dove tutti hanno ragione, perchè tutti hanno torto !!