Il Tribunale di Milano ha assolto le decine di giornalisti (da Telese a Giuzzi, da Belpietro a Sallusti) querelati dall’allora capo dei Ris di Parma per aver definito «patacca» o «taroccato» il video del furgone bianco di Massimo Bossetti che gira intorno alla palestra di Yara Gambirasio il giorno della scomparsa della 13enne.
Il video fu trasmesso alle tv prima del processo dai carabinieri, e nel 2015 si scoprì ai Tg era stato taciuto che non fosse una ripresa del furgone dell’indagato, ma il montaggio di fotogrammi di diversa provenienza per verificare la compatibilità tra un furgone nei «frame» e il furgone di Bossetti.
Il gip Fabrizio Filice osserva infatti che «la diffusione mediatica» di quel video, «il cui scopo era dichiaratamente non probatorio» «ma comunicativo», di fatto lese «il fondamentale principio della presunzione di innocenza dell’imputato che, anche in base alla direttiva Ue n.343 del 2016, deve proteggere gli indagati da mediatiche sovraesposizioni deliberatamente volte a presentarli all’opinione pubblica come colpevoli prima dell’accertamento processuale definitivo».
IL TRIBUNALE DI MILANO ASSOLVE NUMEROSI GIORNALISTI QUERELATI DALL’EX CAPO DEI RIS DI PARMA PER… https://t.co/yOlmRDxhGe pic.twitter.com/DeZDotYDXm
— Dagospia (@_DAGOSPIA_) November 3, 2021
Rapporto tra giornalismo fonti e giustizia. Interessante Corsivo oggi di Luigi Ferrarella su @Corriere partendo dal caso di Yara Gambirasio e decisione Tribunale di Milano su querela dell’allora capo dei RIS di Parma nei confronti di diversi noti #giornalisti. #giustizia
— Patrick Trancu, CBCI (@patricktrancu) November 3, 2021