Viste le innumerevoli irregolarità relative al Reddito di Cittadinanza, che hanno portato ad arresti e denunce in varie parti del territorio nazionale, saranno apportate importanti modifiche alla misura.
Il Reddito di cittadinanza è stato rifinanziato, in modo strutturale dunque “per sempre”. L’autorizzazione di spesa è incrementata di 1.065,3 milioni di euro per l’anno 2022, 1.064,9 milioni di euro per l’anno 2023, 1.064,4 milioni di euro per l’anno 2024, 1.063,5 milioni di euro annui per l’anno 2025, 1.062,8 milioni di euro per l’anno 2026, 1.062,3 milioni di euro per l’anno 2027, 1.061,5 milioni di euro per l’anno 2028, 1.061,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.
Tuttavia, vengono aumentati i controlli in fase di accettazione della richiesta e reso più stringente il legame con il lavoro, per coloro che sono “occupabili” che si vedranno calare l’assegno di 5 euro al mese a partire dal sesto mese, come avviene al ritmo del 3 per cento per Naspi e Discoll, i sussidi di disoccupazione. Nel caso del Reddito però il taglio è più leggero: l’1 per cento del beneficio economico massimo per un single, pari a 500 euro mensili. In base a questo schema l’importo sarà quindi ridotto mensilmente di 5 euro, a partire dal sesto mese oppure dal primo rifiuto all’offerta di lavoro.
La riduzione non viene applicata alle famiglie in cui tutti i componenti sono inoccupabili o fino a quando c’è un componente sotto i tre anni, con disabilità grave o non autosufficiente. L’assegno non scenderà mai sotto i 300 euro al mese (per un single, da moltiplicare per la scala di equivalenza) e quelli da 300 euro non saranno toccati.
È prevista la revoca dopo il secondo rifiuto di un’offerta congrua di lavoro, inoltre a tutti coloro che resteranno in attesa di una “proposta che non si può rifiutare”, spetterà svolgere lavori gratuiti per i comuni di residenza. Se infatti sarà approvata la forma che vuole il governo, nel 2022 i comuni saranno obbligati a coinvolgere nei “progetti utili alla comunità” (Puc) almeno un terzo dei titolari del reddito residenti.