“Come sta oggi la Lega? È un casino”.
Così Giuseppe Leoni ha detto sul Carroccio, nel giorno del Consiglio federale convocato dal segretario Matteo Salvini.
“È una partita a scacchi, e sulla scacchiera c’è il Quirinale e la legislatura. Vediamo tra un po’ di mosse come va – ha detto ancora Leoni, uno dei fondatori, insieme ad Umberto Bossi, della Lega Lombarda -. Tra un mesetto si capirà quello che succede. È come quando maturano i pomodori, sono ancora verdi, è tutto acerbo adesso”. Leoni comunque, interpellato da LaPresse, sottolinea come al Federale “si sono guardati bene dall’invitare i soci fondatori. Sono stati esautorati. Mi sento come un papà che non conosce più i figli”.
“Io sono federalista, mentre Salvini fa il fascista. E poi è necessario legarsi ai sovranisti in Europa? Bisogna capire quale è la sua strategia. Io con lui sono 10 anni che non parlo” ha aggiunto.
Per Leoni “Salvini vuole la guerra perché sta perdendo voti, vuole riprendere visibilità ora che ha perso anche credibilità. Non è riuscito a tenere una linea facendo opposizione ma restando al governo” ha osservato.
In merito alla posizione sull’assemblea programmatica che Salvini organizzerà per fine anno nella Capitale, ha detto: “La fa a dicembre a Roma… ha dimenticato Roma ladrona. È diventato un nazionalista, mica la può fare a Milano. E poi l’assemblea la fa con i suoi, ha dato le tessere a chi la pensa come lui. Io non potrò andare”.
Sui numeri del Carroccio in Parlamento: “Con il taglio che ci sarà, e secondo le stime dei sondaggi, lascia a casa 60 persone. È un bel problema” ha concluso.