Virologa Capua: «In Italia vi è un numero di ceppi batterici resistenti agli antibiotici molto più alto rispetto ad altri Paesi: è pandemia silenziosa»

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Ilaria Capua, direttrice dell’UF One Health Center dell’Università della Florida, intervistata sabato 6 novembre 2021 dalla trasmissione di La 7 “In Onda”, ha affrontato il tema dell’antibiotico resistenza, spiegando che in Italia «il numero di casi di malattia legata alle cosiddette infezioni ospedaliere, a questi super batteri che riescono a neutralizzare l’attività degli antibiotici, è una delle più gravi in Europa».

«Si chiama pandemia silenziosa. Le popolazioni di batteri che si trovano in alcuni ambienti si sono rafforzate e questo non ha fatto altro che contribuire a dare il via a questo fenomeno», ha aggiunto.

La virologa ha precisato che su questo argomento «è stato lanciato un allarme prima del Coronavirus, e dobbiamo assolutamente arrestare quanto prima questo fenomeno. In Italia vi è un numero di ceppi batterici resistenti agli antibiotici molto più alto rispetto ad altri Paesi. Ogni nostra azione di oggi ha delle ramificazioni su cosa avverrà domani».

In un’intervista concessa a ‘La Stampa’ nei giorni scorsi, Capua ha parlato di coronavirus, affermando che «la prossima ondata sarà quella dei non vaccinati che finiranno in ospedale e che purtroppo potranno far ammalare – anche se meno gravemente – pure chi si è immunizzato».

«Potrebbe bastare anche una sola persona non vaccinata con elevate concentrazioni di virus nel corpo per creare un focolaio», ha detto. Quanto al richiamo: «Gli italiani dovrebbero ritenersi fortunati a poter contare sulla terza dose, milioni di persone nel mondo vorrebbero vaccinarsi ma non hanno accesso neanche alla prima mentre noi ci paralizziamo di fronte a paure insensate. Io ho già fatto la terza dose e penso che andrebbe velocizzata la somministrazione ai fragili e poi messa a disposizione di tutti coloro che vogliono farla, indistintamente da età e professione. Mantenere alti i livelli di immunità nella popolazione è essenziale per evitare un altro lockdown», ha affermato la professoressa.

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