Bibbiano, Foti contro i giudici dopo la condanna: «Gli psicologi avranno paura di farsi carico dei bambini abusati»

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L’11 novembre è arrivata la sentenza di primo grado per lo psicoterapeuta Claudio Foti che è stato condannato a quattro anni di carcere nel processo Angeli e Demoni. Assolto dall’accusa di frode processuale nell’inchiesta sugli affidi illeciti a Bibbiano e nella Val D’Enza,  è stato ritenuto colpevole per i reati di abuso d’ufficio e lesioni personali. 

«Oggi è stata criminalizzata, con una sentenza ingiusta, una posizione culturale degli psicoterapeuti e dei clinici che si occupano di adulti e bambini traumatizzati – ha dichiarato Foti in un video che Open pubblica in esclusiva -. Una posizione culturale è stata mandata alla sbarra. La discussione che c’è stata non doveva svolgersi in un’aula di tribunale, ma in un convegno, in un luogo accademico. Adesso, le ricadute di questa sentenza si faranno sentire (sotto forma) di paure crescenti degli psicologi nel farsi carico di terapie di bambini maltrattati e abusati». I legali di Foti hanno parlato di una sentenza “infondata” e hanno annunciato che faranno ricorso in appello. 

È stata assolta invece l’assistente sociale Beatrice Benati: per lei la procura aveva chiesto un anno e sei mesi per violenza privata e tentata violenza privata.

Diciassette indagati sono stati rinviati a giudizio, tra cui il sindaco Pd Andrea Carletti e cinque persone prosciolte da ogni accusa. Ai 17 imputati,  per i quali il processo ordinario continuerà, vengono contestati 97 capi d’accusa. Secondo la procura i bambini venivano sottratti ai genitori sulla base di relazioni artefatte in cui si riportavano abusi e maltrattamenti non avvenuti. E in seguito venivano sottoposti a sedute di psicoterapia gestite dall’associazione “Hansel e Gretel”. Secondo gli investigatori, ciò sarebbe avvenuto in frode alla pubblica amministrazione caricando sull’Ausl (che pagava le prestazioni) costi superiori a quelli correnti di mercato. Carletti è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, ma prosciolto dalle accuse di falso. Il processo, dovrà verificare se sia stata commessa qualche illegittimità amministrativa nell’affidamento dell’appalto concernente il servizio terapeutico di cura dei minori da parte dell’Unione dei Comuni. “La sua posizione”, ha commentato l’avvocato Giovanni Tarquini, “è stata ulteriormente alleggerita”. Il primo cittadino era finito nell’estate del 2019 agli arresti domiciliari ed è stato scarcerato dalla Cassazione. Poi è tornato ad amministrare il Comune della Bassa Reggiana.

2 COMMENTS

  1. Secondo il mio modesto parere si da troppo spazio e troppo risalto alle idee di una piccolissima minoranza. ricordatevi che le più atroce dittature sono iniziate cosi.ù

  2. Poveri bambini e povere famiglie, lo stato deve aiutare chi è in difficoltà economica e sociale e nessuno ha il diritto di mercificare un minorenne e di sottrarlo alla patria potestà senza che sia pronunciata una sentenza da un tribunale civile.

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