Reddito cittadinanza, Tridico: ’75 per cento percettori non ha mai lavorato, per loro il Reddito funziona come integratore’

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Il Reddito di cittadinanza è “una misura condizionata ai mezzi, ma non necessariamente all’entrata nel mercato del lavoro e che oggi copre oltre 3 milioni di persone, di cui due terzi minori, disabili, anziani. Il 75 per cento di queste persone non ha mai lavorato e solo il 20 per cento aveva una storia contributiva con numero di settimane lavorate pari o inferiore a 9. Per queste persone tutt’oggi il Reddito funziona come integratore”.

Così Pasquale Tridico intervenendo sul Reddito di Cittadinanza in un dibattito al Festival Bergamo Città Impresa.

“L’Anpal ha agito con molta difficoltà per prendere in carica queste persone ed ha avuto un impatto decisamente insufficiente. Peraltro questa è una platea di lavoratori con uno scarsissimo livello di istruzione, metà ha solo la licenza elementare: per questo il grosso del lavoro da fare è di formazione di base, con investimenti di inclusione sociale” ha proseguito il numero uno dell’istituto di previdenza.

“Il reddito esiste per la platea di poveri che esistono e non inoccupabili, personalmente lo rifarei, perché bisogna contrastare la povertà”. Il Reddito, ha fatto sapere, “ha distribuito 7,2 miliardi ai primi due decimi più poveri della distribuzione del reddito, ed è la prima volta nel paese: ma c’è un problema: non tutti i poveri sono stati coperti”.

Spiegando di non essere “d’accordo con la critica che definisce il Reddito una misura introdotta frettolosamente”, Tridico ha sottolineato come “le critiche si sono divise in due, da una parte lo si definisce un ibrido che mescola politiche attive e passive, altre critiche lo definivano un reddito di divano. Oggi il Governo si appresta a modificare questo strumento accentuando aspetti di condizionalità che esistono in tutti i redditi minimi d’Europa”.

1 COMMENT

  1. Pubblichiamo dovunque possibile questo articolo del Presidente INPS, Pasquale Tridico (anche lui appellato come grillino) perché lo possa leggere quella moltitudine di celebrolesi che non hanno perso occasione per denigrare il reddito di cittadinanza (alla luce dei fatti andrebbe chiamato reddito di sopravvivenza). Gli infami non si vergognano, ma per lo meno prenderanno atto che si sono comportati da tali, ogni loro considerazione abbiamo visto che era originata da simpatie politiche esclusivamente.

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