Usigrai contro Vespa: «Vergognosa intervista a una delle ragazze protagoniste della storia delle ‘baby squillo’ nel quartiere Parioli di Roma». La replica: «Rivendico parola per parola»

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Giovedì 26 novembre «abbiamo assistito a una pagina di ottima informazione del servizio pubblico sul tema della violenza contro le donne. Approfondimenti e servizi sono andati in onda in tutte le edizioni dei tg e dei gr nazionali e regionali. Del resto era l’impegno dell’azienda. Peccato che non si possa dire altrettanto dell’ennesima puntata di Porta a Porta».

Lo sottolinea, in una nota, la Commissione pari opportunità dell’Usigrai.

«Peccato – incalza la Cpo – che, nella giornata che sollecita lo sforzo collettivo di eliminare la violenza sulle donne, Bruno Vespa abbia sentito l’impellenza di cominciare la puntata con una vergognosa intervista a una delle ragazze (oggi maggiorenne ma all’epoca dei fatti quattordicenne) protagoniste della storia di pedofilia nel quartiere Parioli di Roma. Un’intervista dalla quale sono anche spariti, e con le loro responsabilità, gli uomini che si approfittano di quelle adolescenti».

La Commissione chiede quindi «alla presidente della Rai Marinella Soldi, che sappiamo impegnata sul tema, se non si rilevi una violazione del codice etico della Rai e se non siano stati traditi per l’ennesima volta i principi sanciti nel contratto di servizio. Servono le parole giuste per affrontare queste vicende e parlare delle vittime ma anche di chi le sfrutta, clienti compresi, tema che spesso viene soltanto sfiorato con meno attenzione e incisività come visto anche nel programma condotto da Serena Bortone, Oggi è un altro giorno, durante il quale peraltro è stato più volte utilizzato il titolo grafico ‘baby squillo’».

Conclude la Cpo dei giornalisti e delle giornaliste del servizio pubblico: «La violenza sulle donne è una questione sociale e culturale. E la prima azienda culturale del Paese deve dare l’esempio per scardinare arcaici stereotipi e favorire il cambiamento».

La replica di Bruno Vespa

«Rivendico parola per parola la correttezza deontologica dell’intervista alla “ragazza dei Parioli” mostrata in apertura della puntata come premessa al successivo segmento di donne vittime della violenza maschile. E’ stata a mio giudizio una intervista rispettosa, garbata, incoraggiante per la nuova vita della protagonista. Come ho affermato esplicitamente, esiste un tipo di violenza maschile meno appariscente di un tentato omicidio ma ugualmente in grado di compromettere irreparabilmente la personalità della vittima. Mi spiace che a dividermi dall’Usigrai, che mai ha speso una parola di apprezzamento per una carriera decorosa come la mia, sia la concezione di base del nostro mestiere», ha scritto Bruno Vespa in una nota.

3 COMMENTS

  1. giusto ciò che lei afferma…..non piegarsi al ricatto…come sarebbe giusto che nel caso, di una malaugurata ipotesi, che lei contragga il Virus la sua Regione le sospenda il diritto di cura con il SSN, invitandola a pagare di tasca sue le cure a lei somministrate. Essendo lei stessa un vettore virale per altri cittadini…che casualmente lei infetterebbe. Ovviamente con tutte le aggravanti Civili e Penali del caso

  2. “Una carriera decorosa”.Di giornalista o di attore?.Mi sembra che per aumentarsi lo stipendio sia passato da giornalista ad attore.O mi sbaglio?.A me non piace in nessun ruolo!.

  3. la stessa cosa vale per quella specie di conduttore alias giornalista più giovane di vespa che ieri sera ha intervistato la ragazza in questione. Ormai il confine tra giornalismo e onanismo non esiste più, arrivano perfino a organizzare finti adescamenti per intrappolare quei malati di mente; ma non mi meravigliano questi professionisti, mi preoccupano i telespettatori come “guardoni/spioni” alimentano l’audience, motivo per cui si innescano meccanismi perversi tra produttori/conduttori tv e fruitori/morbosi attratti dalle nefandezze del genere umano.

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