È stato arrestato per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale un 47enne che azionava il freno di emergenza dei convogli in modo seriale. Ora si trova in carcere a Genova.
Sono 100 gli episodi che vengono contestati all’uomo, bulgaro, in Italia senza fissa dimora.
Per l’accusa avrebbe fatto accumulare ore e ore di ritardi, a quanto pare, per divertimento: saliva a bordo dei treni e quando il convoglio prendeva velocità azionava il freno di emergenza. È capitato che azionasse quelli di più vagoni facendo accumulare ritardi, oppure spaccava i finestrini con attrezzi da lavoro.
Gli investigatori hanno iniziato a visionare le telecamere di sorveglianza della rete ferroviaria e raccolto le testimonianze dei capotreno. L’ultima frenata è stata segnalata lo scorso martedì sera sul regionale diretto a Genova dal Piemonte. In primavera l’uomo era riuscito a bloccare un aereo partito da Orio al Serio (Bergamo): era ubriaco ed ha iniziato inveire perché, forse convinto di essere su un treno, non riusciva a trovare il freno di emergenza. Il comandante del volo della Ryanair ha invertito la rotta ed è tornato a Orio, non riuscendo a far ragionare l’uomo. A maggio era stato denunciato ma visto il numero degli episodi i giudici di Alessandria hanno deciso di arrestarlo.
Gli uomini della Polizia ferroviaria della Liguria insieme ai colleghi del Posto Polfer di Novi Ligure e della Sezione di Alessandria hanno ricostruito tutti gli episodi e li hanno trasmessi all’Autorità Giudiziaria con l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio e resistenza a Pubblico Ufficiale. Qualche giorno fa, il Tribunale di Alessandria aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, preceduto da quello di Savona che in via provvisoria aveva applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Marassi a Genova. Interpellata dal Corriere la Polfer ligure ha spiegato di non essere autorizzata dalla autorità giudiziaria a rendere noto il nome dell’uomo, spiegando anche che non era stato arrestato prima perché il reato di interruzione di pubblico servizio non prevede l’arresto, pur se in flagranza. Il cumularsi di altri reati, come la resistenza ai capitreno (nella loro veste di ufficiali di pubblico servizio), ha permesso ora l’emissione di un mandato di custodia cautelare.
se aavesse tirato il freno di emergenza sull’aereo sarebbe stata una catastrofe!