Virus, la biologa Barbara Gallavotti spiega chi sono i soggetti ‘superimmuni’

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Durante la trasmissione di Giovanni Floris diMartedì su La7, la biologa Barbara Gallavotti ha risposto ad alcune domande sull’efficacia dei vaccini e su chi sono i cosiddetti “superimmuni”.    

“Da tempo, ben prima che comparisse Omicron, i ricercatori si erano resi conto che sembrano esserci persone dotate di una sorta di immunità che potrebbe renderle anche più capaci di affrontare anche varianti più pericolose” ha osservato l’esperta.

“Queste – ha precisato – sono le persone che prima si sono infettate, poi sono guarite e poi si sono vaccinate. Sappiamo che l’infezione da sola non garantisce una protezione ottimale sulla lunga distanza, il vaccino va già meglio, sembra che l’ideale sia infettarsi e sopravvivere senza avere danni e poi vaccinarsi”.

“Su questo ormai ci sono moltissimi indizi da numerosi studi diversi e uno che ho trovato particolarmente interessante è stato pubblicato abbastanza recentemente sulla rivista Nature dai ricercatori americani” ha fatto sapere la biologa.

I ricercatori “si sono concentrati sempre sulla proteina Spike che il virus usa come chiave falsa per entrare nelle nostre cellule, ma è anche la molecola che i vaccini insegnano al nostro sistema immunitario a riconoscere ed è anche riconosciuta dal sistema immunitario delle persone guarite. Una volta riconosciuta, l’organismo se infettato dal virus produce anticorpi specifici che si legano alla proteina spike e la rendono incapace di nuocere” ha spiegato l’esperta.

“I ricercatori hanno dissezionato la proteina, individuando una ventina di punti importanti per il legame con gli anticorpi. Poi hanno cambiato chirurgicamente questi punti, e hanno osservato come si comportava la proteina quando veniva messa in provetta con gli anticorpi delle persone guarite o vaccinate. Hanno rivelato che questi anticorpi non si legavano più abbastanza bene alla proteina. Ma in provetta con gli anticorpi delle persone che si erano infettate e poi erano guarite e poi vaccinate, gli anticorpi hanno dimostrato di mantenere un’ottima capacità di legarsi alla proteina e renderla inoffensiva” ha fatto sapere.

2 COMMENTS

  1. dovrei effettuare la 3 dose per non dover rinunciare al green-pass, anche se dall’esame anticorpale IgG il risultato è 1828 BAU/ml è un valore altissimo: non è necessaria dal punto di vista sanitario ed è comunque un costo inutile per la comunità, anzi la vaccinazione potrebbe dare ulteriori problemi sanitari.

  2. Vorrei chiedere alla biologa di postare gli studi scientifici che affermano questo. Che vaccinarsi con un vaccino che contiene un vecchio antigene sia più efficace della malattia stessa. Aspetto delucidazioni o altrimenti vi invito a cancellare questo articolo ridicolo e disinformativo.

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