“No signora Federazione delle Misericordie di Puglia! Non alzi il dito medio alle lavoratrici e ai lavoratori braccianti e non dica loro che ‘fanno bene a stare qui nel ghetto! Se lo meritano’. La vostra organizzazione, ispirata agli ideali religiosi, dovrebbe praticare il comandamento di ‘amare il prossimo come se stesso’. Quindi non dovrebbe né insultare né augurare ai braccianti il male solo perché chiedono il rispetto dei loro diritti”.
Lo ha scritto il sindacalista ivoriano e presidente della lega Braccianti Aboubakar Soumahoro, in un post su Facebook con la foto di una volontaria delle Misericordie che con entrambe le mani mostra il dito medio verso un gruppo di migranti di colore che protestavano a Torre Antonacci, insediamento spontaneo nel Foggiano. La manifestazione era guidata dallo stesso Abounakar.
“La vostra organizzazione, ispirata ai principi cattolici – ha scritto ancora nel post – dovrebbe praticare la carità gratuita e non prendere la gestione dell’appalto da 50mila euro dei contribuenti italiani ogni 6 mesi (come risulta dagli atti dalla Regione Puglia), senza aiutare concretamente i braccianti contrariamente a ciò che ha recentemente detto il Santo Padre #Papafrancesco di assistere ‘migranti, braccianti e poveri”.
In un post la Federazione delle Misericordia di Puglia, ha scritto: “La volontaria protagonista di un gesto non consono ai nostri valori ed irrispettoso nei confronti di tutti, in primis nei confronti della nostra divisa, è stata già stata sospesa in tutta Italia dalle Misericordie in coordinamento con gli organi nazionali”.
“Spieghiamo ad Aboubakar – hanno scritto ancora dalla Misericordia – che quei fondi di cui parla sono un capitolo di spesa che la Regione Puglia mette a disposizione per la gestione di quel campo e che, solo dopo una rendicontazione puntuale e precisa di tutte le spese sostenute per l’ordinaria attività, eventualmente vengono corrisposte. Tra le altre cose al momento nessun euro è stato assegnato alla Federazione delle Misericordie di Puglia”.
La storia continua. Gli schiavi ITALIANI che hanno combattuto il CAPORALATO e le mafie cosa hanno ottenuto, grazie a quelle associazioni di volontariato ? Ora si trovano disoccupati e un domani senza pensioni e perciò a carico dello stato sociale. Mentre il CAPORALATO ha cambiato bandiera e sfrutta i nuovi schiavi proprio quelli del proprio paese. Certo la gente pensa che grazie a quelli la verdura costerà meno , ma sbaglia perché quei schiavi faranno guadagnare euro alle mafie Nigeriane e similari ,permettendo loro di acquistare droghe ed imbambolare il nostro popolo con quei proventi .Più drogati più soldi da spendere per lo stato quindi da noi che compriamo frutta e verdura . Ma ricordiamoci che prima o poi gli schiavi si ribelleranno e questi picchieranno DURO.
ma se foste rimasti a casa vostra questo non sarebbe successo