Morta di Covid operatrice sanitaria No Vax dell’ospedale di Alessandria: ‘Il coronavirus? Spero di prendermelo, ma tanto non succede’

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“Io questo virus, a questo punto, mi auguro di prenderlo, piuttosto che morire strisciando meglio morire in piedi”, diceva un mese e mezzo fa, in un video pubblicato il 3 novembre su Facebook, Anna Caruso, 64 anni, operatrice sociosanitaria del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Alessandria, residente ad Acqui Terme. 

La donna è morta sabato mattina a causa del Covid.  

Aveva rifiutato il vaccino, infatti ad ottobre era anche stata sospesa dal lavoro: “Questo virus lo voglio prendere perché così si potrà dire ok, sono negazionista, sono complottista, ma sono passata attraverso tutto quello che c’era da passare. Io vedo gente, ci vediamo, ci baciamo, stiamo insieme  e non ci siamo mai presi niente se non la giusta influenza”, diceva l’operatrice.

Sosteneva il leader dei No Green Pass di Trieste, Stefano Puzzer, e frequentava le manifestazioni di protesta del sabato pomeriggio. Nel video pubblicato su Facebook un mese prima di risultare positiva al Covid, affermava: “Chiediamoci perché siamo chiusi in una bolla che solo l’Italia si è ritagliata. Non ne veniamo fuori perché ci sono dei governi che sono dei venduti. Dell’Italia non è rimasto niente, solo la nostra salute. Mi auguro che questa gente venga decapitata”.

Due settimane fa è risultata positiva al Covid ed è stata ricoverata all’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, nel reparto Malattie infettive, ma le sue condizioni si sono talmente aggravate che è stata trasferita prima in rianimazione ad Alessandria e poi a Tortona. Sabato è morta e lunedì sono stati celebrati i funerali ad Acqui Terme.

Sull’accaduto è intervenuto il Nursind, sindacato degli infermieri e del personale sanitario: “Esprimiamo vicinanza ai familiari della collega oss dell’ospedale di Alessandria per questa tragedia – si legge in una nota – ma siamo rammaricati per il fatto, che ancora oggi, possano esistere posizioni non scientifiche”. I sanitari sospesi dall’Asl di Alessandria perché si sono rifiutati di fare il vaccino sono circa un centinaio, poco più dell’1 per cento di tutto il personale.

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