Variante Omicron, Zangrillo contro scienziati e giornalisti ‘innamorati del covid’

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“Quando il Paese sarà irrimediabilmente distrutto ne chiederemo ragione agli ‘scienziati’ e ai ‘giornalisti innamorati del covid 19”.

Lo ha scritto il professor Alberto Zangrillo, in un post pubblicato su Twitter, criticando l’atteggiamento degli scienziati e dei giornalisti “innamorati del covid 19”, nella gestione dell’epidemia covid, ed in particolare in relazione alla variante Omicron. 

A ‘Notizie.com’ il primario del reparto Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano, ha dichiarato: “La gente sta a casa, ha paura ad andare nei negozi perché è stato detto e scritto che se si va fuori si prende la variante Omicron e si muore, invece è assolutamente falso”.

“Qui se non ci diamo tutti una regolata, ma soprattutto voi media, l’Italia diventa una Paese povero e sempre di più, fino a quando non diventeremo l’oggetto dello shopping di altri paese che sono stati più intelligenti e competenti di noi” ha detto ancora.

“Lo sa dove sono in questo momento? Sono in uno dei più bei negozi di Milano, ma è desolatamente e completamente vuoto”, ha aggiunto Zangrillo, affermando che lla responsabilità principale “è dei media”.

Sempre su Twitter, l’esperto ha scritto: “A Milano gli assembramenti sono creati da persone in attesa di tampone fuori dalle farmacie. La paranoia da contagio, creata dai media, è una malattia incurabile”.

Intervistato nelle scorse settimane dal ‘Quotidiano Nazionale’, Zangrillo aveva detto: “Io sono un medico intensivista, ho il diritto di raccontare quello che osservo. Anche perché la narrazione mediatica crea il panico e danneggia la salute mentale delle persone. Così si crea una generazione di fobici”.

Alla domanda se Omicron non debba spaventarci, aveva risposto: “Bisogna essere razionali. L’autorità sanitaria sudafricana ha parlato di “variante particolarmente contagiosa”; ebbene, anche il raffreddore lo è. Non voglio minimizzare, ma occorre misurare le parole: stiamo uccidendo la socialità, la gente è frastornata”.

Quanto alle dichiarazioni dell’ex premier Mario Monti, secondo il quale “bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione, in una situazione di guerra si devono accettare delle limitazioni alle libertà”, Zangrillo aveva commentato: “Queste evocazioni di scenari bellici sono fuori luogo e surreali. Certamente non mancano le suggestioni e i condizionamenti, ma chi realmente vive sul campo, combatte le malattie, le inefficienze del sistema ed è in guerra soltanto con gli idioti”.

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