Mini-quarantena, isolamento e tamponi: cosa cambierà

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Il governo ha convocato il Comitato tecnico scientifico (Cts) per mercoledì 29 dicembre per rivedere le regole per la quarantena. 

Le regole attuali prevedono la quarantena dai 7 ai 10 giorni, anche per quei soggetti che hanno ricevuto 3 dosi di vaccino. In particolare, per chi ha avuto un contatto sospetto ed è vaccinato è di 7 giorni, mentre per coloro che non hanno ricevuto alcuna dose è di 10 giorni. Potrebbe però ridursi l’isolamento per chi ha ricevuto l’ultima dose booster, ma non solo.

La variante Omicron ha tempi di incubazione ridotti (3 giorni circa contro i 5 di Delta) e per questo Speranza e Draghi valuteranno una riduzione della quarantena. In caso di parere positivo del Cts si proporrà il cambiamento alla presidenza del Consiglio ed entro fine settimana la circolare potrà già essere pubblicata.

Verrà mantenuta una distinzione a seconda dello status vaccinale e probabilmente si terrà anche conto di chi ha ricevuto il booster, che sarà equiparato a chi ha ricevuto due dosi da meno di quattro mesi. Queste persone potranno rispettare la quarantena più breve, probabilmente di 5 giorni. I non vaccinati e chi ha concluso da tempo la prima parte del ciclo dovranno invece attendere 7 giorni. 

Potrebbe esserci anche un’altra novità in vista secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Probabilmente per chi ha fatto il booster o ha ricevuto da poco la seconda dose non sarà necessario il tampone per poter uscire di casa alla fine del periodo di quarantena”. Il governo potrebbe decidere di aspettare i primi giorni del 2022 (o forse il 10 gennaio) per rendere operative le modifiche. 

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in un’intervista al Corriere della Sera ha fatto il punto sulla durata della quarantena per chi ha già fatto la terza dose di vaccino anti-Covid: “Per chi non è vaccinato la quarantena è di 10 giorni. Per chi ha già fatto due dosi è di 7. Non saremmo credibili nell’invitare a fare il richiamo se non fossimo convinti che il booster dà una maggiore protezione”. E considerato che “il 78 per cento dei cittadini è vaccinato con due dosi, il 10% circa non ne ha avuta alcuna, il 30 ha già avuto la terza dose di richiamo, una differenziazione a questo punto va fatta”. Nel senso che “per chi ha il booster si può prevedere una quarantena inferiore ai sette giorni”.

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