Un medico di medicina generale di Ascoli Piceno, convenzionato con l’Asur, è stato arrestato martedì scorso dai carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno su ordine del gip.
Le accuse a suo carico sono falso in atto pubblico per 150 attestazioni di somministrazione di vaccino anti-Covid che non sarebbe mai avvenuta, ma che avrebbero consentito il rilascio Green pass, ritenuti falsi, per avvenuta vaccinazione a 73 soggetti; e peculato in relazione a 120 dosi anti-Covid ritirate dal centro vaccinale di Ascoli delle quali, secondo il procuratore Umberto Monti, il medico avrebbe gettato via, senza averle inoculate.
Gli inquirenti hanno sequestrato i telefonini e una serie di documenti. Assieme al medico è finita ai domiciliari anche un’altra persona, accusata di aver fatto da «reclutatore» dei pazienti che volevano ottenere il green pass falso.
La magistratura, in collaborazione con l’azienda sanitaria locale, ha scoperto la truffa grazie a diversi indizi: il medico arrestato risultava aver effettuato un numero di vaccinazioni notevolmente più alto rispetto ai suoi colleghi; tra le persone che si rivolgevano al suo ambulatorio c’erano numerosi pazienti che non figuravano nell’elenco dei suoi assistiti, alcuni arrivavano addirittura anche da fuori la regione Marche. Il medico effettuava la finta vaccinazione, inseriva i dati del paziente sulla piattaforma nazionale ottenendo così il green pass. Agli atti dell’inchiesta ci sarebbero anche alcuni video in grado di dimostrare le fiinte vaccinazioni. Anche i beneficiari degli attestati falsi potrebbero finire a loro volta indagati.
