Secondo Giancarlo Icardi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ospedale San Martino di Genova e referente unico per la Liguria dell’Istituto Superiore di Sanità, a metà marzo potremmo uscire dalla pandemia.
“L’attuale situazione epidemiologica di ampia circolazione del virus, con la variante Omicron è più diffusiva, associata alla vaccinazione che oggi sappiamo coprire l’85 per cento almeno della popolazione ligure, fa sì che possiamo aspettarci il raggiungimento di quella che definiamo immunità di gregge e quindi la possibilità che il virus, nell’arco di un paio di mesi, da qui a fine febbraio, metà marzo, si autolimiti e ci porti davvero fuori dalla pandemia” ha detto l’esperto.
L’epidemiologo ha fatto presente che per i soggetti più a rischio è “assolutamente indicata la terza dose” e adottare le precauzioni necessarie ovvero “mascherine, distanziamento sociale, galateo respiratorio, igiene delle mani, perché l’insieme di queste misure ci permetterà di arrivare più velocemente alla sconfitta di questo virus”.
Secondo Icardi è necessario riaprire le scuole: “ho sempre detto che l’apertura della scuola, considerato il ruolo educativo e sociale che ha, deve essere fatta in presenza, anche perché veniamo da due anni sostanzialmente terribili. Di fronte a questo io penso che si possa parlare di un rischio calcolato” ha spiegato l’esperto.
“Quando si parla di rischio significa probabilità aumentata che si verifichi un certo episodio, è chiaro che coscienti che questa probabilità che i bambini si contagino è aumentata, ma considerato che la quasi totalità dei bambini non richiedono ospedalizzazione, soprattutto oggi che abbiamo questa variante omicron, mi sentirei di dire che è un rischio calcolato e che possiamo accettare per il bene della società e per il bene dei nostri ragazzi vista l’importanza che ha la scuola” ha concluso Icardi.