Un recente studio condotto dalla dott.ssa Yuka Hamada e dalla professoressa Naoyuki Hayashi dell’Università di Waseda, in Giappone, ha indagato sul nesso causale tra la “termogenesi indotta dalla dieta” o DIT e la masticazione.
Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, gli stimoli orali, legati alla durata dell’assaggio degli alimenti e alla durata della masticazione, svolgono un ruolo positivo nell’aumentare il dispendio energetico dopo l’assunzione di cibo, aiutando a perdere peso o a gestirne il controllo.
Quando mastichiamo, ingeriamo e digeriamo un alimento, consumiamo un certo numero di calorie. Tale processo è noto come “termogenesi indotta dalla dieta” (DIT o effetto termico del consumo del cibo) e incide per una certa percentuale sulle calorie totali che il nostro organismo spende ogni giorno (mediamente il 10%). Se la DIT porta a un dispendio energetico al di sopra del metabolismo basale è possibile prevenire l’aumento di peso.
La ricerca è stata strutturata in tre prove condotte in giorni diversi su 11 maschi sani di peso normale. Nella prova di controllo, i ricercatori hanno chiesto ai volontari di deglutire 20 ml di cibo liquido ogni 30 secondi. Nella seconda prova, hanno chiesto di tenere in bocca lo stesso alimento per 30 secondi senza masticare, consentendo un assaggio prolungato prima della deglutizione. Nella terza prova hanno studiato l’effetto sia della masticazione che dell’assaggio. In tutte e tre le prove i volontari hanno masticato il cibo da 20 ml per 30 secondi ad una frequenza di una volta al secondo e poi lo hanno ingoiato.
I ricercatori hanno monitorato le variabili come fame e pienezza, scambio di gas, DIT e circolazione splancnica (trasporta il sangue venoso al fegato dai segmenti del tubo digerente posti sotto il diaframma (dallo stomaco all’ano), dalla milza e dal pancreas) misurandole prima e dopo il consumo del cibo liquido. I ricercatori non hanno osservato alcuna differenza nei punteggi delle tre prove riguardo il senso di fame e il senso di pienezza. Ma hanno riscontrato un aumento della DIT (o della produzione di energia) dopo ogni consumo del pasto, ogni stimolazione del gusto (assaggio) e ogni masticazione. Inoltre, hanno osservato che anche lo scambio di gas e la circolazione splancnica aumentavano con la durata della stimolazione del gusto e della masticazione, così come la circolazione splancnica.
“Ciò significa – ha spiegato Hayashi – che l’aumento della DIT dipenda dagli stimoli orali, cioè dalla durata dell’assaggio del cibo in bocca e dalla durata della masticazione. Quindi ipotizziamo che il sovrappeso e l’obesità possano essere evitati masticando e assaggiando attraverso l’aumento della DIT”.
“Sebbene il dispendio energetico relativo a ogni pasto sia piccola, – ha concluso la ricercatrice – l’effetto cumulativo raccolto durante la giornata con più pasti, assunti ogni giorno e per 365 giorni all’anno, è sostanziale”.