“La cancellazione del professor Alessandro Orsini da parte della Rai è la dimostrazione, una volta di più, che in viale Mazzini comanda il Partito Democratico”.
Lo ha affermato Gianluigi Paragone, leader di Italexit.
“Giustappunto” l’altroieri “i pretoriani del Pd avevano etichettato il professore come ‘pifferaio di Putin’, chiedendone l’esclusione. Esclusione che puntualmente è arrivata” ieri “segnando così il punto più basso del rapporto tra governo e Rai. Questa decisione non soltanto è grave e fa male al pluralismo di informazione, ma è assolutamente discriminatoria. A questo punto mi domando che senso abbia pagare il canone della Rai dentro una bolletta che di per sé è già esagerata. Bene fanno coloro che non pagheranno più il canone Rai”, ha aggiunto.
Orsini a Cartabianca, Sgarbi: ‘È censura vera e propria’
Il fatto che la Direzione di Rai3 abbia deciso di “non dare seguito” al contratto che avrebbe dovuto prevedere la presenza di Alessandro Orsini a ‘Cartabianca’ risponde ad un atteggiamento di “insopportabile censura”.
Lo ha detto Vittorio Sgarbi all’AdnKronos, parlando “di un tipico atteggiamento che viviamo oramai da due anni rispetto a quelli che non sono d’accordo con l’opinione dominante. E’ insopportabile, intollerabile”.
Atteggiamento che, spiega Sgarbi, si era verificato anche “di fronte alla totale impotenza dei medici nel caso del Covid. Ognuno di loro diceva quello che voleva ma non si poteva contraddirli”. In questo caso, nei confronti di Orsini, viene praticata “una censura vera e propria. E’ l’inizio del declino della democrazia che peraltro è cominciato da un bel po’. E’ una cosa che non si può neanche concepire e cioè che uno debba per forza dire quello che dicono tutti”. Sgarbi anticipa che presenterà “un’interrogazione parlamentare. Occorrerà inventare una tutela”.
Sgarbi ricorda poi che ieri, il presidente del Consiglio Mario Draghi, “rispondendo a me ha tirato fuori l’argomento dei bambini uccisi. Anche un soldato russo morto conta, però. C’è questa forma di retorica che si può giustificare perché ci sono dei morti innocenti. Questo lo sappiamo, ma non è che ciò impedisca un ragionamento. Mi sembra che limitare il pensiero sia una forma di censura grave e insopportabile. Orsini non è un amico di Putin oppure giustifica i bambini uccisi ma cerca di spiegare le cause in una situazione nella quale sembra che gli ucraini siano tutti buoni e i russi tutti cattivi”, conclude Sgarbi.
Orsini ha la colpa di essere uno storico ed un filosofo che cerca di comprendere le ragioni ultime degli eventi. Per questo dà fastidio ai propugnatori del pensiero unico, branco di iene pronte a spolpare le vittime dei custodi dell’ideologia del nuovo ordine mondiale