Ucraina, Luiss: ‘L’accordo per l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale affidato ad Orsini non sarà rinnovato’

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“L’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, affidato” dalla Luiss “al Professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato”. E’ quanto comunica l’ateneo in una nota. “Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet ‘sicurezza internazionale’, da oggi non sono più attivi”.

Orsini: «La seconda guerra mondiale non è scoppiata perché a un certo punto l’ha deciso Hitler, ma perché erano state stipulate delle alleanze militari simili alla Nato»

«Ho bisogno di pochissimi secondi per chiarire come sia scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. Siccome tantissime persone hanno un’idea distorta di cosa sia successo nel ’39, hanno un’idea sbagliata di cosa dobbiamo fare per venire a capo di questo conflitto. La Seconda Guerra Mondiale non è scoppiata, come molti pensano, perché a un certo punto Hitler ha deciso di attaccare l’Inghilterra, la Francia, la Polonia e la Russia. Hitler non aveva nessuna intenzione di far scoppiare un conflitto mondiale».

Così il professore di Sociologia del Terrorismo internazionale Alessandro Orsini, ospite di ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi in onda sul Nove.

«Quello che è successo» – ha aggiunto – «è che i Paesi europei hanno creato delle alleanze militari, ognuna delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva nel caso di attacco di un Paese straniero che tutti i membri della coalizione sarebbero entrati in guerra». Per questo motivo «quello che successe è che il 1 settembre del ’39 la Germania invase la Polonia. Inghilterra e Francia si erano alleati con la Polonia e si creò un effetto domino, a cui Hitler non aveva interesse e che Hitler non si aspettava nemmeno che scattasse».

«Adesso arrivo ad oggi, perché i nostri leader mondiali sono dei pazzi che ci stanno portando verso il baratro: chiarito che la seconda guerra mondiale non è scoppiata perché a un certo punto l’ha deciso Hitler, ma perché erano state stipulate delle alleanze militari simili alla Nato, è chiaro che da un punto di vista statistico maggiore è il numero dei Paesi europei ai confini con la Russia che entrano nella Nato, maggiore è la probabilità di una catastrofe nucleare, maggiore è la probabilità che scoppi la terza guerra mondiale», ha detto ancora il docente.

«L’ingresso di nuovi paesi nella Nato? Un pericolo per l’umanità. La sua espansione e la crescita dei Paesi che ne fanno parte ci avvicina alla Terza guerra mondiale», ha osservato Orsini.

«Per fortuna non siamo ancora nella Terza guerra mondiale,» – ha premesso – «perché se ci fossimo, in Italia saremmo tra i primi ad accorgercene, perché la nostra economia collasserebbe nel volgere di pochi giorni. Direi che però stiamo andando speditamente in quella direzione. Vorrei richiamare l’attenzione sul tema dell’ingresso di nuovi paesi nella Nato».

«Sarebbe interesse dell’umanità che uscissero dalla Nato tutti quei Paesi che sono vicini ai confini con la Russia – ha proseguito Orsini – Sarebbe una tragedia per tutti. Il mio augurio è che escano dalla Nato tutta una serie di Paesi che confinano per esempio con l’Ucraina e quindi Slovacchia, Ungheria, Romania. L’interesse dell’umanità è contrario all’interesse della Nato, perché la sua espansione e la crescita dei Paesi che ne fanno parte ci avvicina alla Terza guerra mondiale», ha concluso il docente universitario.

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