«L’Italia è destinata a un futuro pieno di tensioni, che già tocchiamo con mano tutti i giorni. La guerra in Ucraina porterà una nuova crisi economica che si sommerà a quella già introdotta dal coronavirus. È prevedibile che andremo in recessione e avremo più disoccupati. È pertanto necessario che il malcontento popolare possa trovare una valvola di sfogo in un grande partito di opposizione».
Lo ha scritto in un post su Facebook Alessandro Orsini, professore associato di sociologia generale all’Università Luiss di Roma.
Secondo il docente «non è un bene per la sicurezza della Repubblica che tutto il movimento di opposizione si sviluppi al di fuori del Parlamento. Tutti i partiti maggiori sostengono il governo Draghi e le sue politiche anti-italiane in Ucraina. L’interesse nazionale dell’Italia coincide con quello degli ucraini: la fine della guerra al più presto possibile contro i desiderata di Johnson e di Biden».
«Ecco perché» ha continuato «spero che Giuseppe Conte possa passare presto all’opposizione. Non perché abbia qualcosa di personale contro il governo Draghi, ma perché voglio bene al mio Paese. In questo momento, il bene dell’Italia è che tanti cittadini possano sentirsi rappresentati da un partito che si opponga al governo Draghi. È necessario che quel partito sieda in Parlamento per incanalare le tensioni sociali, presenti e future, dentro il perimetro delle istituzioni repubblicane».
«Dobbiamo sempre insegnare ai nostri giovani ad amare lo Stato italiano.
Un popolo con uno Stato debole è destinato alla dissoluzione.
A volte l’amore si esprime sapendo dire no.
La guerra in Ucraina non rende più possibile un governo di unità nazionale.
Ne parlo questa domenica sera nel mio faccia a faccia con Massimo Giletti a Non è l’arena», ha concluso Orsini.