«Ho dato un’occhiata a quelle foto segnaletiche e a quella lista di proscrizione, ho visto anche che è stata abbinata a presunte inchieste del Copasir, secondo me bisogna stare molto attenti. Anzi trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione con immagini di alcune persone estraendo delle frasi che hanno detto e delle opinioni espresse. Il nostro Paese è bello perché siamo in democrazia, teniamocela stretta questa democrazia».
Così il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha commentato con alcuni giornalisti a Palermo, nella sua visita al lungomare di Barcarello, l’articolo pubblicato dal Corriere della Sera coi nomi di alcune persone accusate di far parte della ‘rete di Putin in Italia’.
Orsini: «Io nella rete di Putin in Italia? Denuncio l’ennesimo falso del Corriere: Fontana ‘manipolatore’»
«Caro Luciano Fontana, scrivo per denunciare l’ennesimo falso del quotidiano da lei diretto, il “Corriere della Sera”, che oggi pubblica un articolo vergognoso con la mia foto intitolato: “La rete di Putin in Italia: chi sono influencer e opinionisti che fanno propaganda per Mosca”».
Così su Facebook Alessandro Orsini in un post intitolato “Luciano Fontana il manipolatore”.
«Chiunque legga il contenuto di questo articolo si rende conto immediatamente che la mia foto è stata inserita a caso, immotivatamente, senza alcun senso. Il Copasir ha indagato su di me e non ha trovato assolutamente niente. Lei stesso, nell’articolo in questione, cita le indagini del Copasir senza indicare nemmeno una parola del Copasir contro di me. Sono una persona pulitissima. Se, nella mia vita, ho avuto contatti con un governo, questo è stato soltanto il governo italiano. Tuttavia il suo articolo ha avviato una nuova campagna di odio contro di me. Il web inizia a pullulare di articoli scritti da suoi lettori decerebrati che, privi di capacità di discernimento e quindi manipolabilissimi dal suo giornale, esultano convinti che il Copasir abbia trovato delle prove contro il professor Orsini», ha spiegato il docente.
«Caro Luciano Fontana, so che il suo desiderio è di vedermi dietro le sbarre, ma sarà frustrato. Nessuno mi arresterà ed io continuerò a parlare contro le politiche inumane del governo Draghi in Ucraina volte a sirianizzare quella guerra dietro richiesta della Casa Bianca», ha concluso.
L’articolo del Corriere cui fa riferimento Orsini parla di una rete «complessa e variegata» che «coinvolge i social network, le tv, i giornali e ha come obiettivo principale il condizionamento dell’opinione pubblica». «Si attiva nei momenti chiave del conflitto, attaccando i politici schierati con Kiev e sostenendo quelli che portano avanti le tesi favorevoli alla Russia. La rete filo-Putin è ormai una realtà ben radicata in Italia, che allarma gli apparati di sicurezza perché tenta di orientare, o peggio boicottare, le scelte del governo. E lo fa potendo contare su parlamentari e manager, lobbisti e giornalisti», si legge nell’inchiesta.