Scissione M5S, Travaglio: «Se i Cinque Stelle ritirassero i loro ministri, lasciando solo Di Maio e i suoi, avrebbero le mani libere senza più essere ricattati»

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«Di Maio è uscito dopo aver votato la mozione insieme ai suoi ex compagni del Movimento 5 Stelle. Si è arrampicato sugli specchi per inventarsi che il suo movimento era diventato filoputiniano, anti europeo e anti nato».

Così Marco Travaglio parlando della scissione del Movimento 5 Stelle martedì scorso a Cartabianca, trasmissione condotta da Bianca Berlinguer su Raitre.

«Non mi risulta che Conte sia mai stato putiniano o anti-Nato. Ma non è una scissione per la politica estera né per il governo», ha rimarcato il direttore del Fatto.

«Quale spazio pensa di ritagliarsi Di Maio nella società?» – ha domandato Travaglio – «Di partiti draghiani ce ne sono molti, così anche al centro».

«Ci sono più candidati che elettori. In questo momento c’è un Paese che, rispetto a tutti i sondaggi, su guerra, pace e invio delle armi sta esattamente dalla parte opposta rispetto alla linea di Draghi e di Di Maio», ha continuato il giornalista.

«I Cinque Stelle non hanno mai fatto mancare i voti a questo governo, anche sulla guerra» – ha ricordato il direttore del Fatto – «Un’opa ostile sul Movimento che nasce da un ministro che coinvolge il presidente del Consiglio non può non avere conseguenze».

E ha concluso: «Se i Cinque Stelle ritirassero i loro ministri, lasciando solo Di Maio e i suoi, avrebbero le mani libere senza più essere ricattati».

Conte: ‘Fine del M5S? State scherzando?’

La scissione avviata ieri da Luigi Di Maio segna la fine del Movimento 5 Stelle? “I nostri principi e i nostri obiettivi non sono più validi? State scherzando?”. Il presidente leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte, ha risposto così ai giornalisti che lo aspettavano fuori dalla sua abitazione.

Con Conte sono arrivati Paola Taverna, Stefano Patuanelli, Carlo Sibilia, Mariolina Castellone, Nunzia Catalfo. Altri ‘big’ pentastellati si sono collegati da remoto.

“L’appoggio al governo non è in discussione”, ha detto il ministro e capodelegazione M5S al governo, Stefano Patuanelli, lasciando la sede del partito. A chi gli chiede se si aspettasse l’addio di Di Maio, “sì – ha risposto – era nell’aria”.

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