Repubblica mette alla berlina il governo che con scandalo si vede bloccata la consegna di carri armati dalla Polizia

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Se volevano dare spettacolo in un momento in cui è in corso una guerra senza esclusione di colpi a poche centinaia di chilometri da noi, ci sono riusciti in pieno.

Un fatto che, per la inopportuna e autolesionista evidenza mediatica che esso ha avuto, ha coinvolto il nostro Ministero della Difesa e lo stesso governo con il suo Presidente del Consiglio Draghi mettendoli nel ridicolo di fronte al mondo.

Draghi ieri in conferenza stampa a nome del G7 ha avuto una postura nei confronti della Russia assai aggressiva, sostenendo, come ha fatto più volte che la Russia non doveva vincere la guerra in Ucraina, ritenendo di avere la credibilità per fare quella affermazione molto impegnativa.

Ora in tutto il mondo, non solo in Russia, si faranno una domanda con filo, inevitabile, di tagliente umorismo: come fanno gli italiani a fare qualcosa perché l’Ucraina non perda la guerra, se non riesce a inviare, senza fare scandalo, per mera sciatteria burocratica, 3, diconsi tre, carri armati forse in Ucraina, forse in Germania?

Intanto sia permessa una osservazione patriottica di dignità ferita: non era bene che i giornaloni, in questo caso che viene riportato si tratta di Repubblica, dovevano stare un pò più prudenti, per amor di patria, nel dare così risalto a una notizia che fa solo del male al nostro Paese?

Senza tirare in ballo ipocritamente la libertà di stampa, non dovevano l’accortezza, per amore del nostro Pese, di non dare così tanta evidenza a un fatto tanto disonorevole quanto insignificante?

Si sono dimenticati quel po’ di saggezza contadina italiana che raccomandava di lavare i panni sporchi in casa, soprattutto quando evidenziano la meschinità di quella casa?

Possibile che non capisca il direttore di Repubblica quanto è vergognoso per l’Italia dare evidenza di questa notizia così disonorevole?
Ma il quotidiano ha fatto ancora di più!

Ha dato in tempi successivi di circa tre ore, come si può constatare nelle foto, due versioni diverse di dove erano diretti i carri armati. Nella prima versione secondo Repubblica i tre carri armati erano diretti in Ucraina, nella seconda invece erano diretti in Germania per una esercitazione.

Non sapremo mai quale sia la verità.

Tuttavia è impossibile nasconderci che magari, poi, la redazione di Repubblica si è resa conto che avrebbe provocato un grave danno ulteriore in un danno già grave per la nostra reputazione e immagine nel mondo.

Infatti facile prevedere che a chiunque sarebbe venuto il dubbio che quei carri armati erano davvero destinati all’Ucraina, ma allo stesso tempo sarebbe nata un’altra domanda retorica e ironica: ma con migliaia di carri armati che schiera la Russia, l’Italia aiuta, in maniera dignitosa, l’Ucraina a non essere sconfitta inviando 3 (tre) carri armati, magari anche obsoleti? Meglio parlare di una esercitazione in Germania.

Insomma deve essere apparso un male minore

La successiva considerazione invece che viene in mente è che il rattoppo sia stato peggio dello strappo, se i maliziosi non si sono sbagliati.

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