Il Corriere della Sera ricostruisce la vicenda dello scontro tra Mario Draghi e il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, spiegandone gli sviluppi a partire dal pomeriggio di mercoledì:
«Alle tre e mezzo del pomeriggio il premier accetta di rispondere alle domande dei giornalisti. Due sono sulla Nato e quella del Corriere è sui rapporti con Conte. È vero che il premier ha chiesto a Beppe Grillo la testa del leader del Movimento? E se i 5 Stelle escono, si fa un’altra maggioranza o si va a votare? La risposta dell’inquilino di Palazzo Chigi è netta («Il governo non cade»), ma l’imbarazzo è evidente. Tanto che pochi minuti dopo l’ira di Conte fa il giro del Parlamento: «Draghi non ha smentito niente». Ci vorrà qualche ora ancora, e contatti con il fondatore del M5S, prima che la presidenza del Consiglio invii una nota lapidaria per dire che mai l’ex presidente della Bce ha chiesto a Grillo di rimuovere Conte. Ma ormai il caso è deflagrato e la bomba sono le parole che il presidente del Movimento ha detto a Draghi, al telefono, dieci minuti prima delle brevi dichiarazioni ai giornalisti. Era stato il premier a chiamare, ma Conte stava in riunione e si è fatto vivo con calma, con uno sfogo che ha sorpreso Draghi», scrive il quotidiano.
Conte avrebbe detto a Draghi:
«Per il rispetto che ho delle istituzioni e del tuo ruolo non ti avrei attaccato pubblicamente mentre eri impegnato al vertice Nato. Ma se è vero che hai chiesto a Grillo la mia testa è una cosa gravissima, non per l’attacco personale a me da parte di un premier tecnico, ma perché in ballo c’è il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche».
Draghi – scrive ancora il Corriere – «è spiazzato e vuole chiarire, conferma le conversazioni con Grillo ma smentisce categoricamente di aver mai chiesto al comico e fondatore di rimuovere il leader del M5S. Ma Conte non ha finito: “A che gioco state giocando? Se ci volete fuori dal governo me lo dovete dire, chiaro e tondo”».