«I più stretti collaboratori di Conte rivelano a questo giornale quanto segue: Abbiamo i messaggi di Draghi a Grillo contro Conte».
È quanto rivela su Il Foglio Simone Canettieri, il quale su Twitter commenta le ultime vicende riguardanti il M5S: siamo alle «comiche finale», scrive.
Grillo lascia Roma infuriato per essere stato usato da Conte nella guerra a Draghi. Comiche finali https://t.co/qnDc3Bcbps
— simone canettieri (@simocanettieri) June 29, 2022
De Masi rivela le presunte telefonate di Draghi al garante contro Conte, Palazzo Chigi nega. Lo staff dell’ex premier: “Abbiamo i messaggi”. Grillo lascia Roma senza decidere sul secondo mandato, caos in Sicilia per Cancelleri
di @simocanettierihttps://t.co/SRWGuy40oZ
— Il Foglio (@ilfoglio_it) June 29, 2022
‘Fonte qualificata’ al Fatto Quotidiano: «Ci sono state tante telefonate e tanti messaggi tra i due»
Il Fatto Quotidiano, che aveva intervistato il sociologo De Masi, scrive riassume i fatti: il Garante ieri ha fatto «trapelare sull’AdnKronos la sua ira: “Vengo strumentalizzato e raccontano cazzate su me e Draghi”. Improperi che si lascia dietro dopo essere tornato nel pomeriggio nella sua villa a Bibbona, in Toscana, schivando l’incontro con i ministri e i sottosegretari grillini. Soprattutto, senza rivedere Conte».
E ancora:
«Eppure i frequenti contatti tra l’artista e Draghi vengono confermati da vari big. E degli attacchi del premier all’avvocato, proprio Grillo aveva raccontato anche ai deputati della commissione Esteri della Camera, nelle scorse ore. Soprattutto, c’è Conte: “Grillo mi aveva riferito delle parole di Draghi contro di me”. E ancora, “ci sono state tante telefonate e tanti messaggi tra i due” filtra dal M5S. Tracce, di certe richieste. Tra cui una, raccontata al Fatto da una fonte qualificata. Secondo cui Draghi avrebbe esortato Grillo ad aderire alla scissione di Luigi Di Maio, così da portare fuori dal M5S gran parte dei parlamentari e isolare l’avvocato. Grillo l’avrebbe raccontato “a vari 5Stelle di peso”. Altre confidenze, dal fondatore che ieri riappare in Senato. “Scusate, mi squilla il telefono, è Draghi” scandisce mostrando il cellulare agli eletti del M5S. Qualcuno ci crede, pochi ridono. Gli chiedono: “Conosci i nostri nomi?”. E lui: “Spetta a Conte conoscerli”».