L’alleanza con il M5s, “si consolida o si smonta in questi mesi. Abbiamo elettorati diversi ma se i 5 Stele si svuotano cresce l’astensionismo, il populismo e la destra non bisogna leccarsi i baffi. Con chiarezza dobbiamo però dire che per andare insieme alle elezioni dobbiamo stare dalla stessa parte. Se ci sarà una rottura o appoggio esterno al Governo, sarà la fine di questo Governo e la fine della possibilità di andare insieme alle elezioni”.
Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini nel corso del suo intervento conclusivo dell’evento Areadem a Cortona.
A proposito delle tensioni tra il premier e il presidente dei 5s Franceschi ha suggerito che “Draghi e Conte” domani mettano sul tavolo “elasticità, hanno in mano il destino della prossima legislatura, servono generosità ed elasticità”. E comunque “Le alleanze saranno per una legislatura, non per sempre, non un’alleanza che punta a diventare partito. Questo ci aiuta con i cinque stelle, un’alleanza che punta a un programma, ma che si ferma a un’alleanza”.
“Io penso che il tema del proporzionale e maggioritario non è solo di convenienze, ma di prospettive. Il maggioritario spinge a creare le barriere, blocca i processi evolutivi, mentre il proporzionale fa chiarezza, alleanze meno omogenee ma che possono costruire programmi. Sarà difficile cambiare la legge elettorale ma dobbiamo provarci fino in fondo”, ha detto Franceschini, sottolineando che sul proporzionale “dovremo andare in Parlamento e costringere tutti a schierarsi, anche quelle forze che sono per il proporzionale, ma che non lo fanno per paura, come Fi, devono dirlo chiaramente di fronte al Paese”.
Franceschini ha poi invitato i fuoriusciti dal Pd a rientrare. “È ora che Speranza e Bersani tornino nel Pd, serve un percorso di ricomposizione, l’allargamento passa anche attraverso un perscorso di ricomposizione”. Per poi aggiungere che “Se le correnti sono i luoghi in cui si pensa e discute, ci si aggrega intorno alle idee alle leadership, allora sono il bene del partito e mi dispiace che un segretario nazionale se ne sia andato denunciando il mal delle correnti, ma capita di sbagliare”.
NEL CASO CHE M5S E PD NON VANNO INSIEME ALLE ELEZIONI CREDO CHE SPERANZA E BERSANI DARANNO LA PREFERENZA A GIUSEPPE CONTE E NON AL PD.