«E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani. Esprime a Draghi il proprio disagio, come se uno dei peggiori Presidenti del Consiglio della storia fosse un prete nel confessionale. Chissà, magari il Movimento uscirà dal governo dopo l’estate, quando i parlamentari avranno maturato la pensione. Magari uscirà dopo la finanziaria, momento d’oro per chi è alla ricerca di denari da trasformare in markette elettorali. O forse non uscirà mai».
Così su Facebook l’ex deputato del M5S, Alessandro Di Battista.
«Intanto anche i più irriducibili sostenitori del Movimento, gli ultimi giapponesi direi, si domandano come sia stato possibile ridurre la più grande forza politica del Paese nella succursale della pavidità e dell’autolesionismo», conclude l’ex deputato.
Governo, Conte: ‘Serve un forte segno di discontinuità. Draghi ha chiesto tempo su nostre richieste’
“Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di governo come fatto sin qui in modo leale e costruttivo, ma occorre un forte segno di discontinuità“.
Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte lasciando Palazzo Chigi dopo l’incontro con il premier Mario Draghi.
Ai cronisti Conte ha detto di aver “consegnato a Draghi un documento a nome di tutta la comunità del Movimento 5 stelle. Come sapete abbiamo accumulato un forte disagio politico e gli ho esplicitato le ragioni di questo disagio, che sono riportate anche nel documento”. Tra i punti chiave c’è l’approvazione del salario minimo e la difesa del reddito di cittadinanza.
”Ieri sono raddoppiati i prezzi di elettricità e gas, la previsione è che in autunno ci sarà un incremento vertiginoso e incontrollabile. Dobbiamo intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. 200 euro di bonus una tantum non servono, dobbiamo assolutamente intervenire immediatamente per tagliare il cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori, dobbiamo approvare il salario minimo“.
“Abbiamo rappresentato al premier Draghi che noi non siamo qui per predicare la transizione ecologica di giorno e consentire nuove trivellazioni di notte”, ha detto ancora il leader 5Stelle, aggiungendo che “dobbiamo risolvere con assoluta urgenza l’incaglio che c’è, il blocco nella cessione dei crediti per quanto riguarda il superbonus. Ci sono migliaia di imprese sull’orlo del fallimento, ci sono famiglie che non possono completare i lavori e noi tutto questo non possiamo permetterlo”.
“Dobbiamo intervenire immediatamente sul taglio del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori, dobbiamo intervenire a favore di imprese e lavoratori, dobbiamo approvare il salario minimo, non possiamo continuare lasciando che ci siano buste paga di 3-4 euro lorde l’ora”, ha affermato l’ex premier.
“Se la fiducia sul superbonus potrebbe compromettere la permanenza del M5s nel governo? Ne parleremo in riunione di capigruppo e definiremo la nostra posizione sul punto. I nostri ministri già non hanno partecipato al voto” in Cdm “per una norma del tutto eccentrica. Non siamo qui per predicare transizione ecologica di giorno e consentire nuove trivellazioni di notte”, così Conte dopo l’incontro con Draghi.
e le pensioni da fame quando le aumentate sono 30 anni che son ferme