«In questo momento nel mondo le dittature si stanno di nuovo chiudendo a riccio ma anche la democrazia occidentale non sta bene. Così le tendenze antiliberali si moltiplicano. Leggevo che gli Usa, da sempre più avanti di noi nella tutela dei diritti, a cominciare da quello di critica e opinione, sono scivolati dal nono al 30mo posto nella classifica dei Paesi più liberi. Vuol dire che quello che era il dibattito acceso ai tempi di commentatori come Dan Rather o Cronkite, quando si parlava della guerra in Vietnam, oggi non è possibile. Semplicemente non c’è. Per quanto riguarda l’Italia, la situazione è peggiore: la politica sceglie di mandare armi all’Ucraina, la maggior parte dell’opinione pubblica è contraria all’intervento ma i mezzi di informazione danno una visione univoca di questo dramma. La Rai ha per contratto l’obbligo di pluralismo, per fare un esempio, e così non è. Poi si dice che esistono i talk show, ma questo è un discorso a parte. Questo crea una lacerazione sociale importante perché chi non si allinea al pensiero dominante non trova rappresentanza politica. Non stupisca se poi la maggior parte delle persone non vanno più a votare».
Lo ha affermato il giornalista Michele Santoro.
«A me preoccupa che si giochi a chi più alza la voce attorno a siti arsenali nucleari. Il rischio è alto. Poi mi pare che si stia cercando si spostare questo braccio di ferro armato dall’Ucraina fino al Pacifico. Ma io guardo all’Italia, all’Europa: noi non abbiamo nessun interesse a farci chiudere in una cortina che vede il resto del mondo come nemico. Noi abbiamo necessità di lavorare per il multilateralismo, e senza tradire il Patto Nato, di cercare dialogo e nuove interazioni con soggetti come Cina, India, Russia e Paesi a loro collegati. Ma l’Europa lascia che siano gli Usa a decidere in che direzione andare. Mentre parliamo arrivano nello scenario ucraino missili a media gittata che potrebbero cambiare l’esito dello scontro con la Russia, e creare l’occasione per fermarsi e intavolare trattative di pace. Un’apertura incoraggiante c’è stata a proposito delle forniture di grano. Dovrebbe farci riflettere il peso che sta avendo il leader turco Erdogan nel creare riaperture e nuovi contatti, mentre gli altri leader europei faticano moltissimo», ha detto ancora.
«In futuro tutto si giocherà sulla capacità dello Stato di regolare i grandi gruppi privati, limitandone lo strapotere. È credibile? «Non vedo altro modo, francamente. Questa è la strada, se non vogliamo sottometterci al fatto che 2.500 miliardari accumulano nelle loro mani ricchezza equivalente a quella della metà della popolazione mondiale. Con questo squilibrio e imprenditori che hanno Pil e poteri superiori a quelli di molti Stati, non possiamo permetterci di proseguire sulla strada della disuguaglianza. Perché moltiplicherà guerre e disordini interni, che rendono la società ingovernabile», ha risposto Santoro in conclusione.