Botta e risposta tra Rampini e l’attivista Marcucci: a La7: «Curdi? Prezzo doloroso ma accettabile»

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Botta e risposta a “In Onda” (La7) tra Eddi Marcucci, attivista politica che ha combattuto in Siria contro l’Isis al fianco delle Ypj, le donne combattenti curde, e il giornalista Federico Rampini sulle condizioni che la Nato ha accettato per avere l’ok della Turchia all’ingresso della Svezia e Finlandia.

Secondo Rampini, è un male necessario, perché Erdogan in tal modo bloccherebbe lo «tsunami migratorio» causato dal ricatto di Putin sul grano e sulla crisi alimentare:

«Questa è una delle ragioni per cui bisogna trattare con Erdogan. Io sono perplesso quando in Italia vedo giornali chiaramente putiniani, anche se non vogliono dirlo, che fino a ieri ignoravano la questione dei curdi e improvvisamente se ne appassionano in maniera commovente, pur di dimostrare che la Nato è oscena perché c’è dentro un dittatore. Lo sappiamo. Però il realismo politico impone di allearsi contro un demonio più debole per far fuori il pericolo più grosso, immediato, feroce e brutale. Se Erdogan è in grado di sbloccare il transito del grano in Ucraina, allora abbiamo bisogno di lui», ha detto.

Marcucci ribatte spiegando che aiutare Erdogan non è il male minore, ma un male enorme. Rampini controbatte dicendo che la Cina fa cose peggiori della Turchia. Rampini si scaglia quindi contro «i putiniani», affermando: «C’è un elefante invisibile nella stanza e nessuno ne vuole parlare: la canea contro Erdogan, che è un personaggio orribile da sempre, nasce perché ha detto sì all’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato. Quindi, tutti quelli che non volevano la Svezia e la Finlandia nella Nato hanno scoperto che Erdogan fa schifo. Ma faceva schifo anche prima. La verità è che l’allargamento della Nato alla Svezia e alla Finlandia sta sullo stomaco a tutti i putiniani d’Italia».

Marcucci replica: «Lei dimentica i 35mila curdi in Svezia e i 16mila curdi in Finlandia. Mi perdoni, perché lei così mi sta dando della putiniana. Non accetto che lei riduca a putiniani coloro che sono preoccupati per la situazione attuale e per il ‘do ut des’ con cui Svezia e Finlandia sono stati fatti entrare nella Nato».

Rampini quindi risponde: «È un prezzo dolorosissimo e molto grave, però se Erdogan potesse salvare attraverso lo sblocco delle vie del grano milioni di vite umane in Nordafrica e in Medioriente, forse alla fine quel prezzo si rivelerebbe doloroso, ma accettabile».

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