(Agenzia DIRE) “Nel documento presentato a Draghi ci sono le urgenze del Paese di questo momento, non nostre bandierine. Se non diamo risposte su questo dal nostro punto di vista non ci sono le condizioni per condividere una responsabilità di governo all’interno del quale fino ad oggi siamo stati marginali”, ha detto il leader M5s, Giuseppe Conte durante l’evento Digithon 2022. Mercoledì il leader pentastellato ha consegnato al Draghi un documento in nove punti con le richieste del Movimento, che segnerebbe l’auspicato cambio di passo atteso dall’ex premier. Dal presidente del Consiglio però ancora nessuna risposta. “Le urgenze sono oggi non domani, va bene che Draghi faccia le verifiche ma non di mesi o settimane”, ha puntualizzato Conte.
CONTE: VOTO? NON SO QUANDO MA LAVORERÒ PER INTERESSE CITTADINI
“Quando si voterà? Non posso fare previsioni non sono il Presidente della Repubblica ma lavorerò perché ci siano le condizioni per tutelare l’interesse dei cittadini”.
CONTE: DI MAIO? HA RINNEGATO ANNI DI OPINIONI, SCELTA CONSEGUENTE
“Dispiace della scelta di Di Maio ma nel momento in cui si è maturata un’opinione politica diversa e si rinnegano anni interi la scelta è conseguente”.
CONTE: AL CENTRO AFFOLLAMENTO LEADER, MENO DI ELETTORI
“Al centro c’è un affollamento di leader un po’ meno di elettori”.
Governo, Conte: ‘Pretendiamo un cambio di passo immediato’
“Pretendiamo un cambio di passo immediato” nel governo “per sostenere davvero famiglie e imprese travolte dalla crisi”.
Così sui social Giuseppe Conte, parlando del documento consegnato al premier Mario Draghi durante il recente incontro a Palazzo Chigi.
“Secondo l’Istat – spiega il leader del M5S”il Reddito di cittadinanza e le altre misure erogate dal Conte II nel 2020 hanno salvato dalla povertà assoluta 1 milione di cittadini, circa 500mila famiglie. Nel dramma della pandemia siamo intervenuti con coraggio e forza: senza quella determinazione, l’intensità della povertà in Italia sarebbe aumentata di 10 punti percentuali”.
“Non sono solo numeri. Sono storie di famiglie, donne, uomini e bambini che reclamano il diritto ad una vita degna di essere vissuta. Qualcuno invece strumentalizza queste sofferenze: Giorgia Meloni che insulta le famiglie in difficoltà parlando di “metadone di Stato”, Matteo Renzi che raccoglie firme per cancellare il reddito: una guerra a chi si sostiene con 500 euro al mese combattuta da politici che 500 euro li guadagnano in un giorno. Noi siamo un’altra cosa.
Per questo abbiamo consegnato un documento al premier Draghi in cui pretendiamo un cambio di passo immediato per sostenere davvero famiglie e imprese travolte dalla crisi.
Servono segnali immediati. Nessuno si salverà da crisi e inflazione con un bonus una tantum da 200 euro. Il Movimento 5 Stelle è nato per difendere i diritti dei cittadini e rispondere ai loro bisogni reali. Ad ogni costo, in ogni momento”, ha concluso Conte.