«Una delle ragioni della guerra che alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle (in gran parte confluiti in “Insieme per la Colla Vinilica”) mi hanno fatto riguarda le nomine. Già prima degli Stati Generali del Movimento avevo sollevato la questione. Dissi che serviva trasparenza sulle nomine fatte dai ministri. Le nomine sono ormai lo strumento prediletto dei politici per gestire il potere in assenza di consenso».

Lo ha scritto in un post su Facebook l’ex deputato del M5S, Alessandro Di Battista.

«Mi spiego meglio. Politici prossimi “trombati” si organizzano per proseguire le loro carriere in partecipate di Stato o aziende pubbliche perché sanno che non li voterebbero nemmeno i familiari più stretti. Bene. Ho l’impressione che “Insieme per la Colla Vinilica” sia un progetto nato anche per questo», ha scritto ancora.

«Ergo teneteli d’occhio questi mediocri poltronari senza voti e senza dignità. Le nomine, nel nostro Paese, sono importanti quanto le leggi. E sono centinaia. E girano milioni e milioni. E quel che viene fatto dall’alto di tali poltrone incide sulla nostra vita.
Credo che una forza politica che si rispetti dovrebbe inserire come punto del proprio programma la trasparenza assoluta rispetto alle nomine», ha concluso.

Di Battista: «Rampini sostiene che l’unico modo per far male a Putin è finire in recessione»

«Fino a ieri ci hanno detto che le sanzioni stavano funzionando (io dal primo giorno dissi che non sarebbero servite per raggiungere gli obiettivi che ci hanno raccontato)» Ieri Federico Rampini ha detto che «”la nostra recessione forse sarà la prima vera sanzione economica che farà male sul serio a Putin”. Avete letto bene. In pratica Rampini – che, ricordo, è un editorialista di punta del Corriere della Sera, il primo quotidiano italiano – non solo ha smentito le balle di Draghi and co. (“le sanzioni stanno funzionando”) ma sostiene che l’unico modo per far male a Putin è finire in recessione. Domanda. Ma voi, non vi sentite leggerissimamente presi per il culo», ha scritto Di Battista in un post su Facebook.