Governo, il segretario di Stato Vaticano Parolin: ‘Serve responsabilità, lavorare senza dividersi’

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Il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, torna a parlare della guerra in Ucraina e in riferimento ad essa e alle tante sfide del momento, sottolinea l’importanza della stabilità del governo italiano.

“Credo che nello scenario attuale più un governo è stabile più riuscirà a far fronte alle tante sfide che oggi si pongono e che sono sfide davvero epocali che nessuno poteva immaginare – evidenzia -. Anche questa guerra, nessuno poteva immaginarla, ma è successo”.

Di fronte al pericolo di una crisi generalizzata, di una crisi alimentare o energetica, prosegue il segretario di Stato Vaticano, “evidentemente quando c’è qualcuno che ha in mano le redini della situazione pur con tutte le difficoltà che ci sono, perché nessuno ha la bacchetta magica. “I problemi si affrontano, la stabilità di governo facilita certamente”. E conclude con un appello alla responsabilità: “Dobbiamo metterci tutti a lavorare insieme e non dividerci”.

Letta: ‘Se una forza politica importante come M5S, cade tutto e si va al voto’

“L’Italia ha bisogno di un governo non di una crisi o di precipitare a elezioni a ferragosto”. Così Enrico Letta all’assemblea congiunta dei gruppi Pd alla Camera. “Non voglio che venga visto come un ricatto ma se una forza politica importante come M5S” esce dal governo “non è per ricatto o per ripicca che diciamo che cade tutto e si va al voto, è la logica delle cose e quello che hanno detto ieri Salvini e Berlusconi è una considerazione ovvia”, continua Letta, che aggiunge: “Dico con grande forza a chi pone una serie di questioni e una svolta che noi, questa svolta, l’abbiamo vista e intravisto la possibilità concreta di una svolta sociale perché i prossimi 9 mesi siano i mesi in cui il governo risponde alla crisi”.

“Questo governo – rimarca – può funzionare solo in questo formato e in questa configurazione. Era chiaro già quando è nato”. “Nel momento nel quale il governo mette al centro della sua azione la lotta alla precarietà credo sarebbe paradossale mettere in crisi il governo”, aggiunge Letta.

“Anche noi abbiamo dei punti che non trovano consenso in questa maggioranza. E’ naturale che questi distinguo si esplicitino, lo ritengo legittimo. Ma dico: attenzione, perché non vorrei che con i distinguo si finisse come con il colpo di pistola di Sarajevo che diede il via alla prima guerra mondiale. Nessuno vuole che i distinguo divengano il colpo di pistola di Sarajevo”, sottolinea il segretario dem. “Io penso che il capro espiatorio sia il tema centrale. La logica di Malaussene dobbiamo toglierla dal tavolo. Non possiamo metterci alla finestra e fare campagna elettorale da oggi”, le parole di Letta.

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