“Sosteniamo gli sforzi dei partiti della nostra famiglia politica per trovare una soluzione che riconfermerebbe il governo Draghiw.
Sono le parole, riportate dal Corriere della Sera, di una delle pedine fondamentali nel sistema di Macron: Stéphane Séjourné 37enne, consigliere del futuro presidente quando questi ancora era ministro dell’Economia (2014), tra i fondatori del movimento giovanile per Macron (2016), entrato con lui all’Eliseo come stretto collaboratore (2017), dall’ottobre 2021 Séjourné guida a Strasburgo il gruppo «Renew Europe», che raccoglie i deputati europei di Macron assieme a democratici e liberali.
Il quotidiano di Via Solferino spiega:
“Se a Parigi c’è cautela nell’esprimere un sostegno che potrebbe suonare come un’interferenza, Séjourné è più diretto: sarebbe bene che Draghi restasse perché «l’Europa ha bisogno di un governo italiano forte e stabile. I tempi difficili che ci attendono in Europa impongono a qualsiasi forza politica nazionale, quale che sia la sua situazione, uno spirito di responsabilità. La priorità deve andare alla protezione dei nostri cittadini, più che agli interessi di partew.
“Per Macron e il governo francese” – spiega ancora il Corriere – “perdere Draghi rappresenterebbe un disastro, per molte ragioni. Intanto sul piano bilaterale, c’è la paura di un ritorno al clima del 2019, quando la visita di Di Maio ai gilet gialli provocò la peggiore crisi tra Parigi e Roma dopo il 1945 e il richiamo dell’ambasciatore. Quei tempi oggi sono così lontani che in occasione del Trattato del Quirinale firmato tra Francia e Italia nel novembre 2021 a Roma Macron — tra abbracci e sguardi intensi — volle manifestare con grande evidenza la particolare stima che nutre per Draghi, partner ormai indispensabile in Europa (come si è visto anche in occasione del viaggio Draghi-Macron-Scholz a Kiev”.