Crisi governo, secondo il costituzionalista Olivetti ‘la pretesa del M5S è fortemente scorretta da un punto di vista costituzionale’

0
2927
conte

“Le crisi di governo, in Italia, sono fenomenologicamente molto varie e ciascuna di esse è caratterizzata da elementi particolari e senza precedenti. In questo caso, l’anomalia è tutta giocata su due fronti: da un lato il Movimento 5 stelle, che decide di non votare la fiducia e di considerarsi ugualmente all’interno della maggioranza, continuando a far parte del Governo; dall’altro il metodo “presidenzialista” o decisionista del nostro Presidente del Consiglio che ha messo tutti davanti ad un out-out in maniera forse condivisibile, ma poco flessibile alla luce della nostra tradizione: tutti dentro in maniera chiara oppure l’esperienza di governo finisce qui”.

Lo ha spiegato all’Adnkronos Marco Olivetti, professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università Lumsa di Roma, che ha definito “la pretesa del M5s, oltre che contraddittoria, anche fortemente scorretta da un punto di vista costituzionale. Ma è consentita perché non c’è rimedio per sanzionarla a parte le dimissioni del governo, dato che non è possibile licenziare i singoli ministri”.

“Nella posizione dei 5 Stelle c’è una ambiguità fondamentale rispetto alla logica del nostro governo parlamentare in cui la logica è o dentro o fuori (o, al limite, appoggio esterno, ma con modalità pre-definite). Del resto la loro è una realtà originale rispetto alla storia precedente e non c’è da meravigliarsi che abbia generato anomalie. C’è la pretesa di un partito di stare in un governo ma di non votare più la fiducia, un gesto senza precedenti dal dopoguerra, a parte la decisione del gruppo dei bersaniani di non votare la fiducia sulla legge elettorale del governo Renzi. In quel caso si trattava però di una corrente, non di un partito”.

Secondo Olivetti, la particolarità di questa crisi è il conflitto tra “la logica di un partito che non si fa incasellare nelle regole ed un presidente del Consiglio senza un partito proprio, fatto anomalo in un governo parlamentare, che però pretende disciplina ed ordine forte da parte dei suoi sostenitori ed alleati”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here