“Io non voglio trovarmi in un governo che tiri a campare. Piuttosto che vivacchiare è meglio andare ad elezioni”, che “in democrazia sono una cosa normale”. Così in un’intervista a Libero il vicesegretario della Lega, Lorenzo Fontana. “Si va verso una situazione davvero complicata e difficile, in cui servirebbero intelligenza, coraggio e una stabilità politica non indifferente. Ma noi purtroppo ci troviamo a che fare con partiti come i 5 Stelle e non solo”, dice Fontana, rivendicando che nell’estate 2019 “avevamo già sottolineato che era difficile riuscire governare con un partito che si basava sui ‘no’ e poco sulla proposta politica. Adesso se ne accorgono tutti”. Ma “anche le provocazioni del Pd – sottolinea il vicesegretario della Lega – non sono certo state secondarie nel minare questa maggioranza. Insomma, ci troviamo alla fine di una legislatura ed è chiaro che ci sia nervosismo sia fra i parlamentari che nei partiti: governare nei prossimi mesi non sarebbe stato comunque facile. Poi però nel momento in cui il M5s, che fino a poche settimane fa era il partito di maggioranza relativa, ha cominciato ad avere un atteggiamento di questo tipo, penso che anche Draghi abbia capito, in maniera intelligente, quanto sia complicato se non impossibile andare avanti”.
Toti: ‘avanti con Draghi senza se e senza ma’
“Giorgia Meloni è l’unica che ha titolo per mantenere la sua coerente linea di opposizione, peraltro con posizioni in politica estera più vicine a quelle del governo Draghi rispetto ad altri che sono dentro l’esecutivo. Per tutti gli altri questo non vale, tanto più che stiamo ragionando di anticipare il fine legislatura di sei-otto mesi”. Così Giovanni Toti a Repubblica sulla tentazione al voto di Lega e Fi. “Io ritengo egualmente irresponsabile chi oggi dice Draghi sì ma a condizione che espella il M5S, ma anche chi dice Draghi sì ma solo se tiene dentro i 5 stelle. Il Pd è sicuro di volere una legge elettorale, quella attuale, in cui suoi elettori dovranno votare un senatore grillino che magari non ha dato fiducia a Draghi?”. “Se prevalgono i responsabili sugli irresponsabili, la palla passa a Draghi: ci deve mettere la sua capacità e un po’ di arte e pazienza politica. Credo che gli italiani non capirebbero un comandante che ha accumulato tanta stima e credibilità, che abbandona la nave alla prima onda, non farebbe bene neppure a lui e all’agenda che lascerebbe in eredità”.