L’ex M5S Giarrusso: «Conte vittima di una guerra tra bande: tutti contro di lui per veder derogata la regola del tetto del secondo mandato»

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«La verità è che Conte, che è stato un ottimo premier, è un capo politico inesistente e vittima di una guerra fra bande, manovrato da altri, da un “cerchio tragico”. Cioè Taverna, Crimi, Cancelleri, Fico che si sono tutti schierati con lui nella speranza di veder derogata la regola del tetto del secondo mandato, perché molti di loro sarebbero tornati a far nulla o a far poco nella vita civile».

È questo il M5S oggi secondo l’ex pentastellato Dino Giarrusso, il quale ha abbandonato il Movimento per fondare il partito “Sud chiama Nord” assieme a Cateno De Luca.

«Tieni conto che la regola è fondativa del Movimento. Quando Cancelleri, in Sicilia dice “faccio un passo indietro sulla mia candidatura”, che cazzo mi significa? La regola dice che non avrebbe mai potuto più candidarsi. Ma Grillo l’ha mantenuta. Tutto il casino dell’indiscrezione De Masi su Draghi /Grillo nasce da lì…», ha osservato in un’intervista concessa a Libero.

«L’Italia è l’unico paese al mondo dove un ministro – D’Incà- chiede la fiducia, il suo partito non gliela vota e lui non esce né dal partito né dal governo. Follia. Ma la realtà è che Conte ha perso il controllo del partito da quando ha ignorato il volere degli iscritti attraverso la piattaforma. Avevamo fatto gli Stati Generali, il primo vero congresso M5S, da dove era uscita chiara l’indicazione: serve un organo collegiale e non un capo politico, poi si sarebbe trovato un ruolo a Conte», ha detto ancora l’europarlamentare.

Perché allora Conte è rimasto capo politico, scusa? Se uno deve fare l’uomo forte e solo al comando, non è meglio scegliersi il Pd, la Lega, Berlusconi? «Ma appunto. Conte ha imposto emeriti sconosciuti come Gubitosi, Ricciardi, Turco e Todda (poi fatta viceministro). Ma nei voti degli iscritti prima era arrivato Di Battista con 11mila voti, poi io con 8500 e molto staccato Di Maio, 4500. Si è ignorato tutto. Dopo io, che volevo primarie interne, sono stato accusato addirittura di volere fare il presidente della Regione Sicilia e sono stato stoppato per incompatibilità di ruolo come europarlamentare. Peccato che Floridia, calata dall’alto, abbia due ruoli, Senato e governo. Il fatto è che lì non comanda Conte», ha risposto Giarrusso.

«Paola Taverna, non si sa come e perché, è diventata il vero Capo politico. Ha cercato in tutte le salse di piazzare l’amico Ettore Licheri che ha preso sberle dappertutto (dalla presidenza della Commissione esteri alla candidatura come referente della Sardegna, facendo incazzare pure i sardi). Molti anche non dimaiani sono passati con Di Maio pur di non votarlo. Taverna è responsabile delle liste delle amministrative e il Movimento 5 Stelle lì è sparito, veleggiando al 2%, in Sicilia fino al 6% ma prima facevamo il 40%. E ha probabilmente spinto Conte – che non li conosceva, ovvio- a nominare direttamente quasi 240 referenti sul territorio», ha aggiunto.

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