“Puntavamo sull’appoggio esterno, c’erano state anche interlocuzioni in questa direzione. Poi Draghi è intervenuto in Aula ed è saltato tutto. È stato il centrodestra a rompere”, ha detto Conte ai deputati. È intervenuto in assemblea anche il capogruppo M5s Davide Crippa, poi è stato deciso di aggiornare la riunione alla prossima settimana. “Ci volevano tutti fuori”, ha argomentato il presidente M5s. “Volevamo rispetto, abbiamo posto delle richieste vere, chiedevamo un confronto ma è stato il premier a non averci difeso”, ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio secondo quanto riferiscono fonti parlamentari pentastellate.
Conte a M5s: “Ieri toni di disprezzo nei nostri confronti, ho preferito togliere il disturbo”
“Anche se eravamo propensi a dare l’appoggio esterno, ieri nemmeno questo è stato possibile. Ci prendiamo la responsabilità delle nostre azioni”, dice il leader M5S Giuseppe Conte nel corso dell’assemblea dei deputati grillini. “Ieri ci sono stati toni di disprezzo verso di noi”, attacca l’ex premier, “ci è sembrato più coerente togliere il disturbo piuttosto che votare contro”.
Conte a M5s: “Noi costretti a giocare sempre in difesa”
“Ieri abbiamo affidato il nostro intervento a Ettore Licheri. La nostra strategia era costruita su due pilastri: un’agenda sociale e una garanzia di un perimetro di leale collaborazione. Abbiamo sempre dovuto giocare in difesa, perché tante altre forze politiche attaccavano le nostre misure”, dice Giuseppe Conte ai deputati M5S riuniti in assemblea.
Conte: “Decisione obbligata per mancate risposte”
“È stata una decisione pressoché obbligata”, ha detto ancora Conte. “Del precariato non si è parlato per niente, sul salario minimo la nostra soglia legale non è stata considerata, sul superbonus c’è stato un attacco frontale che ha fatto il paio con la posizione espressa da Draghi in Europa”, ha elencato Conte, aggiungendo che “sul reddito di cittadinanza già dall’inizio c’è stata riproposta la vulgata corrente che è causa di storture nel mercato del lavoro”.