«Dovevano vincere anche 5 anni fa, poi li ho battuti. I sondaggi sono fatti per essere smentiti. Sempre. Noi lavoriamo per spiegare agli italiani cosa è successo e come si può cambiare», è questa la risposta di Luigi Di Maio alla domanda se le prossime elezioni saranno vinte dal centrodestra con Giorgia Meloni candidata premier.
Il leader di Ipf ha detto che i suoi errori «sono stati così tanti che ho scritto un libro… e ho elencato gli sbagli di questi anni. Ma la proposta politica votata da 11 milioni di italiani aveva una visione e abbandonava follie come l’uscita dall’euro. Il grande errore del populismo? Quando è mancato il coraggio di governare. Vedi ancora adesso per Conte e Salvini, che hanno vissuto quel processo come un peccato. Ma una classe dirigente ha senso se prova a realizzare le promesse elettorali».
Anche Draghi è vittima del colpo di coda del populismo? «Sicuramente è stato vittima di forze politiche che a parole vogliono il bene del Paese e nei fatti buttano giù il governo così, come fosse un hobby. Nonostante la pandemia, la guerra, il disagio sociale», ha ribattuto Di Maio.
«Qualcuno ha detto che la politica appare così difficile anche perché è così semplice. Il partito di Conte e il partito di Salvini sono in crisi nei sondaggi. E hanno anteposto l’interesse della propria forza politica a quello del Paese. L’Italia non è andata a guadagnarci con le elezioni anticipate e con l’addio di Draghi. Ma non prevedo neppure vantaggi per loro. Pagheranno un prezzo, politicamente: questo è evidente. Ma nella loro testa era più sensato strappare. In tanti Paesi europei la stabilità è un valore al massimo livello. In Italia per troppe forze l’instabilità è una bussola. Il partito di Conte ha una grande responsabilità perché ha innescato la crisi. Con il nostro Movimento avevamo creato governi e non picconato governi», ha anche spiegato Di Maio, che ha aggiunto: «Sto dicendo queste cose da qualche mese. Avevo paura che accadesse già sull’Ucraina. Insieme a tanti parlamentari ed elettori abbiamo deciso per la scissione. Perché dobbiamo restare nella Nato, in Europa e con l’Europa, in sintonia con le alleanze storiche. Quando l’ambasciatore russo ha fatto il suo endorsement per le tesi di Conte allora è stato tutto più chiaro. Ma ora bisogna andare avanti, accogliere l’appello del presidente Mattarella, completare il lavoro sul Pnrr, impostare la legge di bilancio, seguire la crisi ucraina. Non c’è un pieno mandato per il governo, ma ci proveremo. Ascoltiamo tutti le parole di Mattarella. Altrimenti, solo per cominciare, perdiamo la rata dei fondi europei».
Di Maio si è detto «deluso in generale come cittadino italiano per quello che è accaduto. Ho visto Mario Draghi ai tavoli internazionali, ho compreso quanto la sua presenza fosse fondamentale per l’Italia e anche per i partner. Si è capito pure sulla candidatura dell’Ucraina nell’Unione europea. Sono amareggiato. Basta vedere lo spread che sale, i titoli che diventano più rischiosi rispetto a Paesi che erano dietro di noi… Tanti cittadini italiani sorpresi e preoccupati. Ecco, io vorrei dare voce soprattutto a chi li votava».