Fornero: “Gli italiani sono mediamente migliori di quelli che mercoledì scorso li hanno rappresentati in Senato, piccoli uomini incapaci di comprendere la gravità dei problemi del Paese”

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“Tra le possibili interpretazioni della forte preferenza per la continuazione del governo Draghi, mostrata nei giorni scorsi in diversi sondaggi, quella che preferisco è che gli italiani – o buona parte di essi – si siano persuasi che la competenza non è acqua fresca; che reputazione e credibilità internazionale non si acquisiscono con superficiali dichiarazioni di superiorità morale e di vicinanza al popolo, accompagnate da facili promesse di soluzione gratuita di ogni problema; che la verità può essere scomoda ma non per questo va nascosta dietro facili bugie, contraddette il giorno appresso da altre, in modo che l’attenzione non vi si soffermi; che «non si sfugge alla responsabilità di domani evadendola oggi» (Lincoln)”.

Così l’ex ministra Elsa Fornero in un editoriale per La Stampa.

“Mi piace pensare che si sia svelato l’esercizio diseducativo svolto dal populismo – e non soltanto negli ultimi anni – che, a dire il vero, sono soltanto il culmine (magari fossero l’epilogo!) di una demagogia strisciante che pervade il nostro Paese almeno dai decenni dell’avvilente diatriba tra il berlusconismo rampante (quante promesse tradite?) e l’antiberlusconismo sterile di una sinistra anch’ essa poco incline al discorso schietto e responsabile”, ha scritto ancora Fornero, che ha poi attaccato Salvini senza nominarlo: “Ho l’ardire di pensare, insomma, che gli italiani siano mediamente migliori di quelli che mercoledì scorso li hanno rappresentati in Senato, piccoli uomini incapaci di crescere, di comprendere la gravità dei problemi del Paese, immaturi come bambini che si sentono offesi da un rimprovero senza domandarsi se almeno un po’ se lo siano meritato e che reagiscono rompendo il giocattolo («non ti faccio più amico»)”.

“Altro che statisti capaci di indirizzare e governare il Paese, senza oscillazioni sulla sua collocazione europea, senza avventurismi sovranisti, senza l’arroganza sprezzante dei “vaffa” generalizzati (che sono comunque sempre un boomerang)! Certo, le responsabilità sono più vaste di quelle della sola classe politica”, ha aggiunto.

E ancora: “Dicono: «Faremo ciò che serve agli italiani», frase vacua, di chi non sa bene che cosa fare ed è disposto a fare una cosa e il suo contrario. E’ impossibile, peraltro, che la classe politica si rigeneri nel breve tempo che ci separa dalle elezioni. Con ogni probabilità ritroveremo le stesse note facce (toste) con nuove promesse fatte di parole altisonanti, largamente vuote. Il che farà aumentare la tentazione del non voto per quella parte di elettori più avveduti che alle favole dell’andrà tutto bene non credono più”.

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