“Non sapevo” che FI non avrebbe partecipato al voto di fiducia sulla risoluzione Casini, “mi sono sentito tradito, non come persona, ma relativamente al mondo dei nostri punti di riferimento, dei nostri elettori. La responsabilità di stare dalla parte dei lavoratori e delle imprese. Questo è stato un atto di irresponsabilità motivato a un opportunisimo elettoralistico. Ho provato dolore e amarezza. Mancavano cinque mesi a scadenza normale della legislatura, nel frattempo si potevano portare avanti provvedimenti necessari”. Cosi’ il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta a ‘Mezz’ora in più. Invece, ha continuato, “Salvini vedeva deteriorare il suo consenso, FI non decollava, la Meloni cresceva, c’era il rischio di pagare un costo andando alle elezioni con questo governo a marzo, Salvini e Berlusconi hanno preferito non pagare questo costo e farlo pagare agli italiani. Si è trattato di un calcolo elettoralistico miope”.
Brunetta: sogno unione contro sovranisti. Lavoro a listone
“Voglio continuare a rispondere ai miei elettori, nella forma che capiterà. Io ho un rapporto fantastico con Enrico Letta, perché nel 2015 lo ringrazia quando si dimise da parlamentare. Io vorrei che si mettessero insieme tutti i liberi e forti per salvare questo Paese dal sovranismo, tutti quelli che hanno votato la fiducia a Draghi, un rassemblement repubblicano. Il mio sogno è avere questa Unione repubblicana e che metta agenda Draghi nel suo programma. Intanto ci sarà un listone che abbia programma comune l’Europa. Una unione repubblicana che salvi questo Paese”. Così il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta a ‘Mezz’ora in più”.
Elezioni, Brunetta: ‘Berlusconi mai parlato con me, mai informati ministri Fi su no a Draghi’
”Purtroppo non ho avuto il piacere di parlarne di questo con Berlusconi. I ministri azzurri non sono stati informati” della decisione di staccare la spina al governo Draghi. ”Tutto è stato deciso alle nostre spalle”. Lo ha detto Renato Brunetta, ospite di ‘Mezz’ora in’, su Rai3.